Lo rivela una ricerca realizzata dal gruppo di ricerca della professoressa Mariangela Giusti, fiorentina, docente all’Università Milano Bicocca, e pubblicata ora nel libro “Immigrati e tempo libero: comunicazione e formazione a cielo aperto”.
La ricerca, che nel volume è intervallata da suggerimenti di attività didattiche per ragazzi e adulti, ha coinvolto un campione di 150 persone. E’ stata condotta con metodo etnografico e ha visto come protagonisti due tipologie di immigrati: persone da molto tempo in Italia, con figli e famiglia al seguito – per lo più nuclei familiari sudamericani e filippini – e persone sole immigrate da poco, per lo più donne dell’Est Europa.
Strumenti privilegiati dello studio sono stati un questionario e un’intervista.
Dall’indagine, che parte dalla Lombardia, emerge che i luoghi dedicati al tempo privato, quello del turismo e del riposo, sono i parchi, ma anche le coste della Versilia, le località termali, le città d’arte di tutta Italia e luoghi di fede.
Nel tempo dedicato alle gite domenicali, i gruppi e le famiglie provenienti da altrove si conosco e riconoscono, confrontano se stessi e le loro tradizioni con lo stile di vita degli italiani.
Dalla ricerca emerge, per esempio, il punto di vista “doppio” di molte badanti sulla realtà italiana: esse vedono dall’interno, con gli anziani che accudiscono, e da fuori, durante il loro tempo libero, la vita e le usanze degli italiani.