Fortezza da Basso, definito il cronoprogramma per il recupero e la valorizzazione.
PIANO DI RECUPERO. La Fortezza da Basso è infatti passata dal Demanio agli Enti locali, Comune, Provincia, Regione, che, dopo un riequilibrio di quote, adesso ne detengono ognuno un terzo. Entro gennaio sarà formalizzato un gruppo di lavoro per definire un piano di recupero dell’immobile, piano che nelle intenzioni dell’amministrazione verrà adottato a luglio e poi definitivamente approvato a dicembre prossimo. Nel 2012, quindi, i lavori potranno essere messi a gara. “Finalmente – ha sottolineato il sindaco Matteo Renzi -, dopo oltre dieci anni di discussioni, si è messo inesorabilmente in moto il treno del cambiamento alla Fortezza. Quello che stiamo per fare è la più importante operazione economica che attende Firenze nei prossimi anni dopo lo sviluppo dell’aeroporto”.
POLO CONGRESSUALE. L’idea del Comune è quella di ridare slancio e attrattività al prestigioso immobile cinquecentesco, così da farne ancora di più un moderno polo congressuale, coinvolgendo anche Pitti, gli operatori congressuali, le categorie economiche della città. “Un euro speso nel congressuale – ha ricordato Renzi citando uno studio Irpet del 2009 – significa averne almeno 12, 14 euro come ritorno economico in città, dal turismo alla ristorazione all’indotto”.
GRUPPO DI LAVORO. Entro gennaio sarà formalizzato un gruppo di lavoro ( che ha già iniziato ad operare nel mese di dicembre) per definire il piano di recupero dell’immobile. Il gruppo sarà costituito dai tecnici delle tre amministrazioni locali coinvolte che redigeranno un progetto per valorizzare, attraverso un attento restauro, le parti trascurate e malandate; per demolire padiglioni abusivi; per rendere le esigenze della società di gestione Firenze Fiera compatibili con il complesso.
GESTIONE. Nel frattempo Comune e Provincia concederanno la Fortezza (ad eccezione dell’Opificio della Pietre dure) alla Regione e quest’ultima, in base a una norma regionale, rilascerà una concessione trentennale a Firenze Fiera con un canone del 10% del valore di mercato e investimenti a carico del concessionario. Insieme a questa operazione ci sarà anche un riequilibrio di quote nell’ambito di Firenze Fiera spa: i tre enti arriveranno a detenere ognuno il 16,78%, con un totale pubblico di 50,35% (mentre al momento è la Regione che è socio di maggioranza con il 31,85% mentre Provincia e Comune sono poco sopra il 9%). Questo consentirà anche di dettare precisi indirizzi alla società di gestione: predisposizione di un nuovo piano industriale; demolizione dei fabbricati non conformi; attuazione del recupero del patrimonio immobiliare in concessione; valorizzazione degli assetti storici e culturali; conseguimento dell’equilibrio economico e reinvestimento di eventuali utili per lo sviluppo della società.
TEMPI. Il piano di recupero dell’immobile sarà pronto a giugno e adottato dal consiglio comunale a luglio. L’approvazione definitiva arriverà in dicembre. Nel 2012 si entrerà nel vivo dell’operazione: approvazione del progetto preliminare (gennaio), approvazione del progetto definitivo (maggio), e gara d’appalto (giugno).