domenica, 11 Maggio 2025
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La strage di Viareggio, due anni dopo

Il 29 giugno 2009 avveniva l'incidente ferroviario costato la vita a 32 persone, in seguito al deragliamento di un treno che conteneva gpl. Oggi, due anni dopo, la città ricorda quella tragedia, in una giornata di lutto cittadino. Ecco il programma.

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E’ una data che Viareggio (ma non solo) non scorderà mai quella del 29 giugno 2009, giorno in cui avvenne il tragico incidente ferroviario nei pressi della stazione, con il deragliamento di un treno-cisterna che trasportava gpl e il conseguente scoppio e incendio. Una tragedia che ha causato 32 vittime, una tragedia che la città non ha dimenticato e non potrà mai dimenticare.

DUE ANNI DOPO. E oggi, due anni dopo quel giorno (anzi, quella notte), la città ricorda. In una giornata di lutto cittadino, sono diverse le iniziative in programma. Si comincia alle 17,30, con l’incontro tra i familiari dei comitati di altre stragi e i cittadini al palazzetto dello sport di Viareggio. Poi, in serata, partirà il corteo: il ritrovo è alle 21 davanti al Comune.

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IL CORTEO. Il corteo seguirà lo stesso tracciato dello scorso anno: alle 21,50 è in programma l’intervento dei familiari delle vittime, alle 22,2o la partenza. Prevista una deposizione di fiori sulla lapide della Croce Verde, mentre alle 23,48, ora della tragedia, è previsto il suono della campana a memoria delle vittime. Prima saranno lette alcune poesie dagli alunni delle scuole di Viareggio, dedicate alle vittime.

SILENZIO. Il corteo sarà caratterizzato dal silenzio: è vietato – spiega infatti la protezione civile – ogni suono di sirena o simile, così come non saranno ammesse torce nè fiaccole, ma soltanto lumini.

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MINUTO DI SILENZIO. Fu “una strage inaspettata”, quella che il 29 giugno del 2009 segnò per sempre la vita e la morte a Viareggio. A quell’anniversario e “con tutto il rispetto per le 32 vittime e le loro famiglie”, Alberto Monaci ha dedicato il ricordo e il minuto di silenzio dell’assemblea regionale oggi riunita a Palazzo Panciatichi. “I lavori dell’aula ci obbligano ad essere qui” ha detto il presidente del Consiglio che, prima di iniziare i lavori e “senza tante retoriche”, ha anche ricordato “l’impegno delle istituzioni toscane” quando i due presidenti – l’allora presidente della Regione, Claudio Martini; l’allora presidente del Consiglio, Riccardo Nencini – “immediatamente e fattivamente parteciparono a questa tragedia”. Subito dopo il minuto di silenzio sono partite le note dell’Inno di Mameli “a testimonianza – ha concluso Monaci – della partecipazione di tutta l’Italia  con il suo inno nazionale”.

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