Il mercato del lavoro stenta a reagire, ma qualche piccolo segnale di ripresa si intravede. Il bilancio occupazionale rimane negativo, ma si attenua rispetto all’anno scorso, passando da 6.400 a 2.900 dipendenti in meno. Riprendono vigore i contratti a termine, si riduce la quota di lavoratori ad alta professionalità ed aumenta la domanda di lavoratori a bassa specializzazione. Cala la domanda di laureati e diplomati. E’ l’analisi effettuata per il 2010 dal Sistema Informativo Excelsior.
ALTA FORMAZIONE POCO PREMIATA. I segnali più evidenti di ripresa riguardao le figure professionali di medio e basso livello, ma persistono difficoltà nel reperire personale a media e ad alta specializzazione. La difficoltà di reperimento raggiunge livelli superiori al 50% per circa una decina di figure professionali e, soprattutto appare molto correlata alla richiesta di una pregressa esperienza di lavoro che invece spesso è carente.
GIOVANI DI POCHE ESPERIENZE. In effetti, questa esigenza viene manifestata attraverso anche la ricerca di personale con esperienza specifica nel settore, preferenza che viene indicata per il 56,6% delle assunzioni previste; si tratta di un’esigenza particolarmente sentita per alcune specializzazioni produttive quali cuoio-calzature (75,3%) e meccanica (59,6%) e per alcuni rami dei servizi (informatici e socio-sanitari in particolare). La ricerca di giovani in uscita dal sistema formativo appare, invece, tutto sommato indipendente dalla difficoltà di reperimento; la variabilità di quest’ultima, poi, appare del tutto scollegata dalla necessità di formazione (con corsi interni e/o esterni all’azienda).
IMMIGRATI PIU’ RICHIESTI. Riguardo all’assunzione di personale immigrato, si rileva una robusta crescita della domanda da parte del sistema imprenditoriale (da 1.780 a 2.730 unità massime previste, per un incremento percentuale di oltre il 50%); in particolare la quota oscilla (in provincia) tra un minimo del 13,6% e un massimo del 23,7% (Toscana 22,2 e Italia 19,2%) sul totale delle assunzioni non stagionali, rispetto al massimo del 19,1% dello scorso anno.
BADANTI CERCASI. Sono ancora una volta i servizi (76,6%) e, al loro interno, le attività afferenti a servizi operativi (34,6%) e (tra 17,7 e 15,9%) servizi alle persone, trasporti e commercio le specializzazioni che più si avvarranno del contributo degli stranieri, per molti dei quali (61%) non viene richiesta esperienza specifica. All’interno dell’industria sono edilizia (la cui quota si è però ridimensionata rispetto all’anno passato) e meccanica ad attivare il maggior numero di richieste.