Volevano costringere una prostituta a consegnare loro una percentuale dei suo guadagni, minacciando altrimenti di tagliarle le gambe. Al rifiuto della donna, le hanno incendiato la porta di casa e l’hanno picchiata violentemente.
RAID PUNITIVO. Autori di quello che secondo gli inquirenti è stato un vero e proprio raid punitivo, tre pregiudicati di nazionalità italiana, fermati e arrestati nella giornata di ieri dai carabinieri di Firenze.
GLI AGGRESSORI. Gli uomini, sui 30 e i 40 anni, tutti residenti nella zona di Peretola, alla periferia nord della città, sono adesso accusati di concorso in estorsione, danneggiamento seguito di incendio, violazione di domicilio, lesioni personali ai danni della prostituta.
LA VITTIMA. La donna è una 37enne di nazionalità cinese. L’aggressione di cui è stata vittima si è svolta la notte precedente a Ferragosto. Gli uomini prima hanno dato fuoco con una tanica di benzina alla sua porta di casa, poi, quando lei è uscita cercando aiuto e tentando di spegnere le fiamme , l’hanno colpita con calci e pugni tanto da rendere necessarie le cure medico-sanitarie.
”I SOLDI O TI TAGLIO LE GAMBE”. Le indagini sono partite la notte stessa dell’aggressione quando la ragazza cinese, benché sotto shock, ha sporto denuncia ai carabinieri spiegando che nei mesi precedenti era stata taglieggiata da uno dei tre uomini, che avrebbe preteso il 20% dei guadagni dalla sua attività di prostituta minacciandola in caso di rifiuto di tagliarle le gambe. La spedizione punitiva, secondo gli inquirenti, sarebbe legata al diniego della ragazza.
LE INDAGINI. Preziosa per l’esito delle indagini la descrizione fornita dalla donna. La quale aveva spiegato ai carabinieri che uno dei suoi aggressori aveva un grosso tatuaggio sul collo. E’ stato proprio questo dettaglio a far individuare immediatamente uno dei tre pregiudicati. La successiva attività dei militari della Stazione di Peretola è stata quella di investigare nel mondo della prostituzione cinese nonché dei contatti con la criminalità fiorentina. Nel giro di pochi giorni, grazie a un’incessante attività informativa, i Carabinieri hanno avuto un quadro completo della situazione e hanno potuto ricostruire i legami e l’organizzazione dei tre soggetti.