martedì, 14 Gennaio 2025
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Liberalizzazioni, tutti contro il Governo

Unicoop: ''No all'assenza di regole''. Il presidente della Provincia Barducci: ''Il ricorso che sarà presentato alla Corte Costituzionale dal Presidente della Toscana va nella direzione giusta''.

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Liberalizzazioni del commercio, dopo l’annuncio che la Regione Toscana ricorrerà alla consulta arriva un coro di no alla misura prevista dal decreto Monti.

UNICOOP. “I nostri negozi sono aperti per 13 ore al giorno, 78 ore la settimana; una domenica al mese, più altre sette/otto aperture festive: vi sembra poco come servizio al consumatore?”. La “deregulation” delle aperture e degli orari degli esercizi commerciali “andrebbe solo a incrementare un servizio in sé già sufficiente”. Turiddo Campaini, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, interviene nel dibattito che accompagna l’entrata in vigore del decreto Monti sulla liberalizzazione del commercio. “Premetto che sono un ‘tifoso’ del nuovo premier – ha voluto sottolineare Campaini – ma non rinuncio a dire ciò che non condivido della sua politica: sul versante degli orari e delle aperture dei negozi il ‘professore’ sbaglia». Quello che meraviglia in senso negativo, prosegue Campaini, è che la deregulation del commercio è vista come emblema delle liberalizzazioni nel nostro paese.

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PROVINCIA. “Non si risolve il problema del calo dei consumi con la totale ‘deregulation’ degli orari dei negozi o dei centri commerciali. La capacità di spesa manca perché manca il lavoro. Ed è su quello che dobbiamo concentrare i nostri sforzi”. Questo il commento di Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze. “Il ricorso che sarà presentato alla Corte Costituzionale dal Presidente della Toscana va nella direzione giusta – afferma Barducci – non solo per riaffermare la competenza della Regione in materia di Commercio. Questo passaggio serve anche a dare maggiore forza a quelle regole, del resto molto ragionevoli, che la Regione Toscana ha indicato ai Comuni”. “Con la liberalizzazione selvaggia non si va da nessuna parte – aggiunge il presidente della Provincia di Firenze – Al di là delle considerazioni etiche e di tutela dei lavoratori e delle qualità della vita delle loro famiglie, occorre fare anche una valutazione prettamente economica: con la ‘deregulation’ selvaggia si mette a rischio la sopravvivenza di un vasto tessuto economico formato da piccoli esercizi commerciali: è chiaro che il piccolo commerciante può competere con la grande distribuzione sulla qualità dei prodotti e anche sul servizio offerto ai clienti. Ma di sicuro, se la competizione si sposta sull’apertura infinita degli esercizi commerciali, il piccolo negoziante sarà tagliato fuori. La gestione familiare di una piccola attività commerciale non può organizzarsi in turni lavorativi come può fare la grande distribuzione”. “Altri Paesi – conclude Barducci – hanno sperimentato la totale liberalizzazione, ma stanno ora riscoprendo il valore, non solo economico, del negozio di vicinato. Fa bene quindi il Presidente Rossi a riaffermare quei valori che erano stati brutalmente cancellati nel decreto legge emanato a fine anno dal Governo”.

GRUPPO MISTO. “La Regione Toscana esprima un no compatto alle liberalizzazioni selvagge messe in atto dal Governo Monti”. Sullo shopping no stop i consiglieri regionali Dario Locci e Marina Staccioli (Gruppo Misto) si schierano a favore del ricorso promosso dal Presidente Enrico Rossi presso la Corte costituzionale. “Nonostante le nostre posizioni spesso differiscano – spiega il capogruppo Locci – in questa battaglia non possiamo che essere dalla parte di Rossi. Non possiamo permettere che il consumismo si mangi anche la nostra identità collettiva, le nostre abitudini e le tradizioni”. “Oltretutto – aggiunge – quello al riposo è un diritto costituzionale come il diritto al lavoro”. “Tenere aperti i negozi aperti 24 ore su 24 – fa eco Staccioli – è controproducente, va a danno esclusivamente delle attività a conduzione familiare, mentre favorisce inopinatamente la grande distribuzione. Sono felice che Rossi finalmente si sia accorto dell’importanza di tutelare le piccole e medie imprese”. “La deregolamentazione – concludono i consiglieri – non è la strada giusta per crescere. Anzi, la via maestra in un momento come questo è proprio quella di chiarire le regole del gioco e farle rispettare a tutti gli attori del sistema economico, grandi o piccoli che siano”.

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