Sono sbocciati in viale Morgagni, presso la residenza universitaria del DSU Toscana Piero Calamandrei, i primi orti sostenibili di Ateneo. Si tratta di un’iniziativa nata in collaborazione con il DSU che fa parte delle attività per la sostenibilità ambientale che coinvolgono, sotto la guida del delegato del rettore Prof. Ugo Bardi, un ampio gruppo di docenti e studenti.
“L’idea dell’orto biodinamico risponde a un duplice problema: la scarsità di precipitazioni e l’impermeabilizzazione del suolo che determinano una sempre maggiore aridità con le varie problematiche climatiche e ambientali che stiamo oggi scontando” spiega il prof. Bardi, che si è ispirato a quanto avviene già in altri atenei d’Europa, prima fra tutti l’Università di Lancaster in Inghilterra in cui è stato realizzato un vero e proprio centro agricolo all’interno del campus universitario.
Km 0 all'Università
“Incoraggiare la realizzazione di orti urbani come verde pubblico inoltre è utile anche a livello di ritorno economico: i gerani non si mangiano, i pomodori si.” La filosofia chilometro zero è un altro elemento ispiratore del progetto: l’idea è di far arrivare quanto coltivato negli orti nei piatti serviti a mensa, dal produttore al consumatore.
Attualmente i 4 orti sono gestiti da Vivere Verde, l’azienda che ha fornito i materiali, il metodo usato è quello dell’orto bioattivo ricreando un ecosistema naturale attraverso un terreno privo di sostanze chimiche, funghi, batteri e materie organiche, un sistema di irrigazione a goccia.