E’ un grido d’allarme quello lanciato ieri a Roma da Asstra (l’associazione nazionale delle aziende di Tpl) durante la conferenza stampa convocata per illustrare i risultati dell’indagine condotta dall’associazione su un campione di 50 aziende (tra cui anche Ataf) per calcolare l‘impatto della manovra correttiva del Governo sul Tpl.
Senza mezzi termini, il presidente di Asstra Marcello Panettoni ha detto che “se i tagli verranno confermati nell’ampiezza e portata prospettata, è la condanna a morte certa del sistema dei trasporti pubblici locali come lo conosciamo oggi in Italia”.
Ataf ha fornito le proprie stime sull’impatto e le conseguenze provocate della manovra correttiva, simulando due scenari: il primo a fronte di una riduzione di risorse del 10%, il secondo con una riduzione del 20%:
TAGLIO 10%
Addetti – 128 unità
Km percorsi – 1milione e 900mila
linee – 5
corse – 200.000
domanda di trasporto – 8 milioni di passeggeri
TAGLIO 20%
Addetti – 256 unità
km percorsi – 3milioni e 700mila
linee – 10
corse – 400.000
domanda di trasporto – 17 milioni di passeggeri
“Non vogliamo neppure sentire pronunciare le parole licenziamenti, aumenti di tariffe e tagli di corse e di linee, ma gli effetti della manovra governativa ‘antiGrecia’ saranno il peggioramento della qualità della vita delle nostre città e la limitazione della libertà di movimento per I cittadini meno abbienti: in una parola, una manovra socio/ecoinsostenibile, l’esatto contrario di quel che serve alle nostre città. Significa tornare indietro di 30 anni“, ha detto il presidente di Ataf Filippo Bonaccorsi, che per l’occasione ha voluto mostrare su se stesso gli “effetti” della manovra (come si vede nella foto).