All’incontro ha preso parte don Carlo Zaccaro, dell’Opera della Madonnina del Grappa, che organizza le iniziative della delegazione albanese in Toscana.
“In Albania non esiste un Tribunale per i minori, ci sono solo sezioni dedicate nelle grandi città, in 6 Corti su 22”, hanno spiegato i magistrati. “La riforma della Giustizia non è ancora completata, mancano le infrastrutture, non ci sono le necessarie professionalità di sostegno, psicologi e assistenti sociali, previste dalla legge. La pena detentiva o la custodia cautelare rischiano di peggiorare la condizione dei ragazzi che entrano in contatto con detenuti maggiorenni. Il fenomeno dei reati commessi da minori è in crescita, c’è una forte difficoltà nel recupero sociale”. La Toscana, è questa la richiesta formulata dalla delegazione albanese, potrebbe contribuire “a dare una possibilità di imparare un mestiere ai giovani in Albania, in questo modo si allontanerebbe dal crimine un’ampia fascia della popolazione minorile”.
Il vicepresidente Starnini ha assicurato la più ampia disponibilità a sviluppare rapporti di collaborazione, ha rilevato come la Giustizia minorile “possa diventare uno degli elementi di giudizio per l’ammissione dell’Albania nell’Unione europea”.
Della delegazione fanno parte Valbora Vata, Capo ispettore del Consiglio superiore di Giustizia; Alban Boki, giudice di Corte d’appello per crimini penali di Tirana; Selami Zalli, del ministero della Giustizia di Tirana; Maniola Trungaj, procuratore della sezione minorile della Procura di Scutari; Arta Llzaringaj, giudice del Tribunale di Scutari; Diana Lekaj, assistente sociale. La delegazione si trova nella nostra regione per una visita di studio. Domani sarà a Siena, mercoledì 18 marzo parteciperà all’incontro su Gian Paolo Meucci e Alfredo Carlo Moro, “Fondatori del diritto minorile”, che si terrà a Firenze nella Sala del Poccetti dell’Istituto degli Innocenti, in piazza SS. Annunziata