venerdì, 19 Aprile 2024
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Multiplex, il Pd scarica l’Idv. ”Non siamo dalla parte delle lobby”/FOTO

Bocciato su tutta la linea il regolamento attuativo della legge regionale sui cinema, che stabilirebbe una distanza minima tra i multisala e gli altri schermi. Il Pd scarica l'ipotesi dell'assessore Cristina Scaletti (Idv). E la maggioranza trema.

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Bocciato su tutta la linea il regolamento attuativo della legge regionale sui cinema, che stabilirebbe una distanza minima tra i multisala e gli altri schermi. Il Pd scarica l’ipotesi dell’assessore Cristina Scaletti (Idv). E la maggioranza trema. “Non siamo dalla parte delle lobby”, si difende il capogruppo Pd Vittorio Bugli, accusato di voler facilitare l’apertura del multiplex di Novoli.

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DISTANZE. Ieri in commissione la bocciatura del regolamento attuativo è avvenuta per “vie legali”. A bloccare il testo, infatti, è stato un cavillo scovato dagli Uffici legali della Regione. Con la soddisfazione del gruppo Pd, che ha sempre difeso una posizione diversa rispetto a quella avanzata dalla giunta e dall’assessore Scaletti in primis. “Il vincolo delle distanze non basta – dichiara oggi il capogruppo Pd Vittorio Bugli – anzi, potrebbe finire per danneggiare gli stessi cinema più piccoli”.

IL VINCOLO. Il testo proponeva di fissare la distanza minima tra due multisala in 8 km, mentre tra una multisala e una sala singola in 2 km. Un vincolo che avrebbe impedito di aprire a breve distanza anche due cinema da due soli schermi ciascuno.

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PICCOLI. “Il nostro obiettivo principale è quello di salvaguardare i piccoli cinema dalla crisi – continua Bugli – non ci stiamo a passare da quelli che stanno dalla parte delle lobby o che hanno qualche interesse ad aprire il Multiplex di Novoli. Indipendentemente dall’apertura dei multisala, i piccoli cinema stanno chiudendo – aggiunge Bugli – ed è necessario investire risorse per sostenerli”. Risorse che il capogruppo Pd individua in “5 milioni di euro, come minimo”. Per decidere invece sull’opportunità di apertura di multiplex e simili, così come delle modalità di apertura, “è sufficiente lo strumento individuato dal Testo unico della cultura: la Conferenza dei servizi, a cui prendano parte le istituzioni”. E se non dovesse bastare, “potenziamolo”, conclude.

GUARDA LE FOTO DEL MULTIPLEX

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