Di magliette con monumenti ”rivisitati” in chiave ironica sono piene le bancarelle delle principali città d’arte italiane. Ma questa volta l’idea di alcuni commercianti non è andata proprio giù a due istituzioni pisane, che hanno scatenato una crociata anti – mutanda. A far discutere sono infatti alcuni boxer con tanto di torre pendente ”fallica”, messi in vendita sui banchi nei pressi di piazza del Miracoli.
I BOXER DELLA DISCORDIA. Le mutande sexy sono di diversi tipi, ma la caratteristica che le accomuna è una: l’utilizzo del celebre simbolo pisano a mo’ di fallo. Un souvenir che tutti gli amanti del genere possono accaparrarsi pagando sette euro. Ma l’accostamento non è piaciuto né alla curia (visto che la torre è il campanile del Duomo), né al primo cittadino di Pisa, Marco Filippeschi.
CROCIATA ANTI MUTANDA. “E’ una sconcezza che deve finire”, ha detto il sindaco, facendo eco alla chiesa cittadina e all’associazione degli Amici dei Musei che nei giorni scorsi avevano parlato di “souvenir brutti e volgari”. Il vicario diocesano, monsignor Enzo Lucchesini, li ha definiti in un’intervista al quotidiano locale il Tirreno “una vergogna, non solo per i fedeli ma per tutta la città”.
MULTE. La Diocesi chiederà adesso all’Opera primaziale, l’ente proprietario della piazza dove i venditori di souvenir mettono in mostra le mutande sotto accusa, di prendere provvedimenti. Intanto anche il sindaco annuncia che è pronto a fare la sua parte e a vietare la vendita di oggetti “che mancano di rispetto ai luoghi”. “Ci sono regolamenti comunali che stabiliscono in modo chiaro quali merci possono essere vendute e quali no – ha osservato Filippeschi – coloro che non li rispetteranno saranno sanzionati”.
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