“Firenze registra un lieve aumento di positivi Covid ma resiste, sono decisivi i prossimi due giorni: se continuiamo a rimanere sotto i 1300 e nell’area fiorentina stabilizziamo questa crescita possiamo rimanere in arancione”. A dirlo il sindaco Dario Nardella, nel corso di una diretta su Sky Tg24, per ribadire la volontà di evitare una Toscana in zona rossa con le scuole chiuse.
Più controlli per evitare le scuole chiuse
Nella lotta al Covid, ha aggiunto il primo cittadino, “abbiamo intensificato i controlli nelle aree verdi per evitare attività sportive e ludiche in impianti sportivi all’aperto dove abbiamo registrato assembramenti”. Se Firenze resiste, la Toscana dunque potrà rimanere in arancione e questo consentirà di evitare la chiusura delle scuole. L’obiettivo di Nardella è “arrivare fino a Pasqua con le scuole aperte, chiuderle è l’extrema ratio”. Ma dopo cosa succede?
Scuole chiuse anche in zona rossa? Nardella con Draghi per il no.
La volontà poi del presidente del Consiglio Mario Draghi di tenerle aperte anche in zona rossa convince Nardella: “Fa bene – ha detto – a difendere la scuola, i nostri giovani sono in grandissima difficoltà. La scuola in Italia ha già pagato molto”. Inoltre, come chiarito più volte, “non c’è una correlazione diretta” tra aumento dei contagi e presenza nelle aule e anzi proprio a Firenze “non si è registrato nessun focolaio all’interno delle classi. Questo dimostra che è possibile controllare le attività nelle scuole senza doverle chiudere: noi siamo su livelli al di sotto della media perché siamo su un numero di contagi nel mondo scolastico che si aggira intorno ai 5-6 per mille, quindi dati abbastanza bassi. Ciò ci consente di tenerle aperte anche attraverso iniziative come quella che abbiamo lanciato oggi, cioè coinvolgendo gli stessi studenti delle scuole superiori a gestire i flussi di ingressi e uscita dagli istituti grazie ad un tutoraggio che abbiamo fatto con la protezione civile”.