All’indomani di una sentenza che lascia l’amaro in bocca agli amici e ai familiari della giovane vittima (vai all’articolo), l’Associazione Lorenzo Guarnieri e il Comune di Firenze proseguono con ancora maggiore forza e decisione la campagna per introdurre in Italia il reato di “omicidio stradale”.
22 MILA SI’. La raccolta firme è già arrivata a quota 22 mila, ma l’obiettivo è quello di raggiungere le 50 mila adesioni entro dicembre e portare la proposta in Parlamento, dove sarà discussa e votata. Per apporre la propria firma all’iniziativa, visita il sito www.occhioallastrada.it o www.omicidiostradale.it.
UNA PENA PIU’ EQUA. “Abbiamo bisogno del vostro aiuto – scrive l’Associazione – per una società più giusta, dove chi uccide, mettendosi alla guida senza esserne in condizioni (essendo drogato e/o in stato di ebbrezza), riceva una condanna adeguata al danno (morte o lesioni gravi) che ha provocato con il suo comportamento irresponsabile. Se rubi 100 euro dalla borsa di una signora e sei catturato da un agente di polizia entri in carcere immediatamente e sei processato subito. Se invece uccidi un ragazzo di 17 anni, investendolo in pieno perché ti sei messo alla guida positivo alla cannabis e con un tasso alcolemico che supera di 3 volte il limite di legge, non solo non vieni arrestato subito, ma in carcere non ci andrai mai”.
COSA CAMBIEREBBE. La proposta di legge vorrebbe, per chi guida ubriaco e drogato e causa un incidente mortale, un aumento delle pene attualmente previste (che passerebbero da 3-10 anni a un minimo di 8 fino a un massimo di 18 anni), l’arresto in flagranza di reato e l'”ergastolo della patente”, ovvero la revoca definitiva e non temporanea per chi uccide con l’auto. “La legge che proponiamo – dice Stefania, la mamma di Lorenzo Guarnieri – non è particolarmente dura. Anzi, è veramente il minimo che possiamo fare per restituire un valore alla vita”.