“So che saprai conquistare la disistima di Brunetta”. Così si conclude la lettera aperta inviata a Renzi dal presidente del Q1 Stefano Marmugi. Che approfitta del caso “dipendenti fantozziani” per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
CARO SINDACO. “Prima di tutto lasciami dire che un sindaco non deve e soprattutto non può cadere nella contraddizione di criticare i dipendenti pubblici”. Comincia così la missiva inviata al primo cittadino dal presidente della circoscrizione Centro, che già più volte in passato ha polemizzato sull’amministrazione renziana. “Lasciami dire – continua Marmugi – che, da parte mia, dopo i goffi e malandati tentativi di una riorganizzazione che a un anno di distanza dalla dichiarazione fatta dai tuoi dirigenti più alti: ‘i quartieri per noi non esistono più’, è soltanto grazie ai dipendenti comunali che noi quartieri esistiamo e contiamo di esistere ancora per molto”.
QUARTIERI INESISTENTI. “Non è una polemica la mia – continua Marmugi – ma una semplice constatazione, visto che proprio i presidenti dei quartieri, con coraggio civico e morale, inascoltati e stufi di subire ciò che alcuni tuoi zelanti, quanto inesperti, dirigenti continuavano a farci, abbiamo preso carta e penna e lo abbiamo scritto anche ai giornali, denunciando ciò che non funzionava”. Solo pochi mesi fa Marmugi si rese protagonista di una plateale protesta in consiglio comunale, dove entrò con un cartello e dichiarò di dare inizio allo sciopero della fame (e dell’insulina).
RACCOMANDATI. “Ma perché – prosegue la lettera – anziché vedere e constatare i cappottini dei 10 minuti prima, non si chiamano quei bravissimi dirigenti per chiedere loro conto del perché succedano questi fenomeni? Oppure verrebbe da pensare malignamente che qualcuno, o perché è parente o perché è in posizione di favore, non si può toccare, magari per scoprire poi che proprio i più ‘protetti’, sono coloro che abusano e perciò non si può e non si deve fare niente”.
BRUNETTA. A Marmugi, oltre all’accusa di “fantozzismo” non è andato giù neanche l’apprezzamento giunto dal ministro Brunetta. “Credo che saprai chiedere scusa e saprai così guadagnarti la disistima di Brunetta”, conclude Marmugi. Nel frattempo, però, dallo staff di Brunetta sono arrivate conferme di stima.