mercoledì, 1 Maggio 2024
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Palazzo Vecchio: presentata la ”Banca dei Saperi delle Donne”

La battaglia per la parità dei diritti prosegue; l’obiettivo è quello di rappresentare l’ampio mondo dei saperi delle donne e di favorirne anche un’adeguata presenza in ruoli fondamentali per la società.

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La ”Banca dei Saperi delle Donne” è stata protagonista della riunione, ieri pomeriggio a Palazzo Vecchio, della commissione pari opportunità presieduta da Maria Federica Giuliani. Il fine di quest’iniziativa è quello di promuovere le potenzialità femminili, di far raggiungere importanti traguardi di carriera alle donne che, ancora, faticano a conquistarli.

BANCA DEI SAPERI. Alla Banca dei Saperi (http://www.saperidelledonnetoscane.it/) si accede con una semplice registrazione. La candidata, dopo aver inserito i propri dati anagrafici, compreso nome utente e password con la quale poi effettuerà l’accesso, deve procedere, per l’abilitazione, a completare la propria scheda personale, inserirendo il proprio curriculum vitae e completando la scheda relativa alle competenze in modo coerente con quest’ultimo. Dopo il ricevimento di una mail all’indirizzo di posta dichiarato, inviata dal sistema, che indica l’avvenuta abilitazione, i dati inseriti saranno disponibili per le ricerche da parte degli enti registrati. L’accesso alla Banca dei Saperi è esclusivamente effettuabile dalle donne con comprovate competenze di carattere scientifico, culturale, artistico, professionale, economico, politico, che lavorano o risiedono in Toscana alla data del loro inserimento.  L’iscrizione è libera e gratuita ed è preceduta dal consenso al trattamento dei dati ai sensi del decreto legislativo in materia di protezione dei dati personali.

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GIULIANI. «Per una democrazia paritaria e quindi davvero rappresentativa – ha sottolineato Maria Federica Giuliani, presidente della commissione pari opportunità – grazie a norme come la numero 120 del 2011 concernente la parità di accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società ed il relativo decreto attuativo del 2012, si registra finalmente un incremento sostanziale della presenza delle donne nei board delle società partecipate pari al 18%, rispetto al precedente rilevamento del 2011 che era solo del 7%. Ma non basta. Non possiamo privare il paese in un momento così delicato e di perdurante crisi, dell’apporto prezioso e qualificato delle donne che può rappresentare la svolta decisiva per il nostro paese. E’ il momento di pretendere la guida delle tante società che erogano spesso servizi essenziali per le nostre comunità e quindi chiediamo la presidenza di queste: le 250 donne già registrate nella Banca dei saperi delle Donne sottolinea quante e che professionalità abbiamo a disposizione. Con una metafora calcistica che forse meglio aiuta a capire il punto, è come giocare una partita, la più importante, lasciando negli spogliatoti metà della squadra».

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