Da ulteriori accertamenti è emerso che il piccolo ha la tubercolosi. Per il momento non si sa chi è stato a contagiarlo, la causa dello scatenamento della malattia è allo studio dell’equipe di specialisti che sta seguendo il bimbo.
In ogni caso, agli altri 40 bambini dell’asilo e alle maestre è stato fatto il “Mantoux test”, un’iniezione sottopelle di una piccola quantità di tubercolina che consente di verificare la reattività a un’eventuale infezione dal micobatterio della tubercolosi. Ai piccoli per 60 giorni, verrà dato un cocktail di farmaci antibiotici per scongiurare il contagio. Per il piccolo malato la cura prevista durerà almeno sei mesi.
Era da qualche anno che a Firenze non veniva registrato un caso di tubercolosi per un soggetto così giovane. Per il momento, come indicato dal protocollo, le finestre dell’asilo rimangono aperte. La tubercolosi è, infatti, una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea mediante un batterio.
Per trasmettere l’infezione bastano pochissimi bacilli anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della tubercolosi si ammalano subito, per questo è importante che i bambini dell’asilo sia controllati e sottoposti alle cure. Nonostante sia una malattia prevedibile e curabile la tubercolosi costituisce ancora oggi una delle emergenze sanitarie mondiali, ma con una diagnosi precoce e l’uso di cure adeguate è possibile contrastare significativamente la malattia.