Promossa da Regione Toscana e Slow Food, insieme a Fondazione Sistema Toscana e Arsia, la manifestazione è stata presentata oggi a Firenze dal presidente della Toscana Claudio Martini, insieme al presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini.
Dieci giorni di riflessione e di eventi dedicati al mondo della vite e del vino, con palazzi, cantine, musei e piazze di oltre 60 comuni toscani che ospiteranno un ricco calendario di incontri, convegni, laboratori, degustazioni, mostre, wine talks e mercati, in una terra, come la Toscana, capace di evocare la storia secolare del vino in tutto il mondo. Petrini ha ricordato come “la situazione dell’agricoltura non è mai stata così drammatica e anche una punta di diamante come il vino soffre. Proprio ieri parlavo con un piccolo produttore piemontese, un vignaiolo appunto, che mi ha spiegato come le bottiglie esportate non vengono pagate e il mercato interno ha perso il 50%. Se poi si va a vendere, per un vino doc piemontese vengono offerti 0,50 centesimi al litro”.
Per Petrini, “se il mondo del vino organizzato ha la forza necessaria e i produttori più grandi possono fare anche marketing all’estero, per i piccoli questo non è possibile. Per questo abbiamo deciso di creare un’iniziativa vicina ai più deboli, che fosse dalla parte dei Vignaioli e dei Vignerons. Occorre – ha concluso – mettersi tutti insieme a partire dai territori, e avere la capacità di fare squadra quando si va in giro per il mondo. I piccoli produttori non possono essere gli unici a pagare la crisi”.
Sessanta comuni toscani si preparano ad accogliere mille vignaioli in arrivo da 20 Paesi – dalla Francia alla Georgia, passando per la Germania fino alla Romania – insieme ad importanti personalità del mondo della ricerca, della cultura e dell’agricoltura, per discutere di sostenibilità ambientale, sociale ed economica della vitivinicoltura, nonché di qualità della produzione enologica europea, contribuendo alla redazione del “Manifesto europeo per una vitivinicoltura sostenibile”.