Il regolamento, con tanto di programma di qualificazione commerciale e rivitalizzazione del centro, dovrebbe ottenere il via libera definitivo entro pochi mesi.
Quattro gli obiettivi che il Comune si propone con questo provvedimento: individuare le merceologie incompatibili con le esigenze di tutela della zona Apu (Area Pedonale Urbana) e di quelle incompatibili con l’intero centro storico; stabilire norme a tutela delle tradizionali caratteristiche culturali ed ambientali della zona; individuare criteri e requisiti per l’apertura delle attività commerciali nel centro cittadino; individuare criteri per il mantenimento del decoro e per prevenire fenomeni di degrado.
“Si tratta – ha sottolineato l’assessore alle attività produttive Roberto Caverni – di un provvedimento condiviso da tutte le categorie che la giunta comunale farà entrare subito in vigore. Il nostro intento è quello di arginare la situazione di degrado in cui purtroppo versano alcune parti del centro storico della città e favorire un decoro sempre più elevato”.
Tra le attività incompatibili all’interno dell’Apu ci sono le attività artigianali di cottura alimenti, quali kebab e similari, “diverse da quelle tradizionali”; lavanderie self service e a gettone; sale giochi; sexy shop; discount e hard-discount; phone-centre, internet-point e money transfer.
Nell’intero centro antico, spiega una nota, ”non possono essere insediate attività ritenute incompatibili con l’esigenza di tutelare le tradizionali caratteristiche culturali ed ambientali della zona”.