venerdì, 26 Aprile 2024
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L’architettura contemporanea torna protagonista con il Premio Architettura Toscana

Dopo due anni segnati dal Covid sono aperte le iscrizioni per la terza edizione del premio di architettura rivolto alle opere realizzate in Toscana nei cinque anni precedenti alla pubblicazione del bando

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Due anni segnati dal Covid, complessi, in cui molte certezze sono di colpo svanite. Ora però è il momento della ripresa e anche il Premio Architettura Toscana (PAT) torna, con la terza edizione. La manifestazione riconosce e promuove quelle opere architettoniche, sia private che pubbliche, capaci di stimolare una riflessione sulle esigenze di valorizzazione e insieme di rinnovamento del territorio toscano: è promossa da Consiglio regionale della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Firenze, Federazione degli Architetti della Toscana, Ordine degli Architetti PPC di Pisa, Fondazione Architetti Firenze e Ance Toscana, con il patrocinio del Consiglio nazionale degli Architetti. Le iscrizioni si apriranno alle ore 12 del 3 dicembre per chiudere alle ore 24 dell’11 febbraio 2022. L’obiettivo è premiare la ricerca e la qualità del fare progettuale.

Le caratteristiche del bando

Il PAT è rivolto alle opere realizzate in Toscana nei cinque anni precedenti alla pubblicazione del bando. Possono essere candidate al premio opere realizzate da singoli architetti o in gruppo, da dipendenti pubblici o privati. A presentare la candidatura possono essere sia il progettista che la committenza, ma anche l’impresa esecutrice dei lavori. Il premio si articola in cinque categorie: opera prima; opera di nuova costruzione; opera di restauro o recupero; opera di allestimenti o interni; opera su spazi pubblici, paesaggio o rigenerazione. I partecipanti possono candidare una sola opera per ciascuna categoria. Una singola opera può essere candidata in più categorie.

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La categoria opera prima, destinata alle opere realizzate da progettisti che non abbiano compiuto 40 anni alla data della pubblicazione del bando e unica con un premio in denaro di 5mila euro, vuole specificamente valorizzare la realtà e l’attività dei giovani progettisti e aprire un focus sulle loro opportunità di crescita nel nostro territorio.

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La giuria e la premiazione

La giuria si compone di professionisti ed esperti del settore: gli architetti Nicola Di Battista, Gianluca Peluffo, Gianpiero Venturini, Sofia von Ellrichshausen e la sociologa Daniela Ciaffi. Di Battista è stato in precedenza direttore della rivista Domus (dal 2013 al 2017) e attualmente dirige la rivista l’Architetto, la storica rivista del Consiglio nazionale degli Architetti italiani; Peluffo, che dal 2017 ha fondato la “GianlucaPeluffo&Partners”, laboratorio di architettura, urbanistica e arte, è stato insignito nel 2003 del titolo di “Benemerito della Scuola e della Cultura” dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Venturini, fondatore di “Itinerant Office” è curatore del Festival New Generations e autore del libro “Atlas of emerging practices”; von Ellrichshausen, architetto argentino, ha fondato lo studio “Pezo von Ellrichshausen”, nella città cilena di Concepcion; Ciaffi svolge attività di ricerca-azione sul tema della partecipazione degli abitanti alle trasformazioni della città e del territorio: è inoltre vice presidente di Labsus, il laboratorio per la sussidiarietà che promuove in tutta l’Italia l’amministrazione condivisa dei beni comuni. La premiazione si svolgerà il 9 giugno.

I protagonisti

Nel corso della conferenza stampa di presentazione il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo si è detto molto felice di poter tornare a celebrare il Premio Architettura Toscana e farlo, per la prima volta, dal presidente del Consiglio regionale. Per il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Pier Matteo Fagnoni il premio permette di avere una panoramica completa dell’architettura in Toscana: possiamo così valorizzare da un lato il talento dei giovani e dall’altro la competenza dei colleghi più esperti. Secondo il presidente del Comitato organizzatore Tommaso Barni ha detto di essere curioso di capire quali segnali emergeranno da questa fotografia in termini di occasioni per i giovani, concorsi, qualità e numero delle opere presentate.

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