Dunque, Matteo Renzi sbaraglia la “concorrenza” nella corsa a candidato sindaco, riuscendo non solo a ottenere più preferenze di tutti gli altri candidati, ma soprattutto a superare la fatidica soglia del 40% dei voti che, se non raggiunta, l’avrebbe costretto ad andare, domenica prossima, al ballottaggio con il secondo classificato, Lapo Pistelli.
Sono stati 37.468 i cittadini che ieri si sono recati ai seggi per la scelta del candidato del centrosinistra alla carica di sindaco di Firenze e di presidente della Provincia. Con 15.104 voti, pari appunto al 40,52%, Renzi è quindi il candidato sindaco per il centrosinistra, senza bisogno di ricorrere al ballottaggio. I voti validi sono stati 37.271. Dopo Renzi, segue Lapo Pistelli con il 26,91% (10.031 voti). Terza Daniela Lastri con il 14,59% (5.436) dei consensi. Quarto Michele Ventura a quota 12,48% (4.653 preferenze). Quinto Eros Cruccolini col 5,49% (2.047 voti).
Per la candidatura a presidente della Provincia a spuntarla è stato Andrea Barducci, che ha ottenuto il 59,85% dei voti (in totale, lo hanno scelto 30.350 votanti su un totale di 50.710 persone che si sono recate alle urne per indicare il candidato alla corsa per la presidenza della Provincia). Dopo di lui Marzia Monciatti con il 31,39% (15.916 voti) e Tommaso Ciuffoletti con l’8,76% (4.444 voti).
E a Matteo Renzi sono arrivati, per telefono, i complimenti del segretario del Partito Democratico Walter Veltroni per la sua affermazione alle primarie. Veltroni ha sottolineato l’importanza di una grande partecipazione popolare alle primarie del centrosinistra e l’emergere, nel voto dei cittadini, di una grande domanda di rinnovamento della politica e di innovazione anche attraverso figure e personalità giovani e identificabili, per tantissimi che hanno partecipato alle primarie, con il profilo del Partito Democratico.