E’ stato deciso ieri durante un incontro tra la soprintendente Cristina Acidini e i sindacati. Un triste primato che colloca Firenze al primo posto tra le città d’arte italiane che hanno deciso di tener chiusi i battenti.
Si è parlato di un problema di sicurezza. Sembra infatti che non si riuscisse a raggiungere il numero minimo di dipendenti necessari a tenere aperte le strutture. “Mi vengono a dire – spiega Learco Nencetti della Consal-Unsa beni culturali – che “non sussistono le condizioni di sicurezza necessarie”, quando per il resto della settimana a convenzione si apre tutto, di tutto, anche sotto i minini”.
Nemmeno la comunicazione diffusa la scorsa settimana da Bruno de Santis, direttore generale del personale del ministero per i beni culturali – nella quale si invitavano gli addetti ai lavori a fare di tutto per tenere i musei aperti – è riuscita a far fare dietro front. Niente di fatto. In città non ci sarà nessun museo aperto.
Serrate le gallerie del polo insieme a tutti i musei comunali.