È partita la sperimentazione dello psicologo di base in Toscana, un servizio che funziona come primo livello di assistenza per dare una risposta immediata ai cittadini, in stretta collaborazione con i medici di famiglia e con i pediatri. I primi specialisti sono entrati in servizio ufficialmente da lunedì 16 settembre 2024. Questa fase di test coinvolge 8 Case della salute e presidi sanitari individuati insieme alle Asl in 5 province: Firenze, Lucca, Arezzo, Siena e Grosseto.
Dove è attivo il servizio dello psicologo di base nelle diverse Asl della Toscana
Di questa nuova figura si parla dalla fine del 2022, con l’approvazione di una legge regionale in materia. Dopo le delibere della giunta di inizio 2024 e il passaggio in Consiglio regionale del regolamento, la Regione Toscana ha pubblicato nei mesi scorsi il bando per lo psicologo di base, selezionando con una graduatoria divisa per le 3 Asl del territorio 8 professionisti. La formula scelta è quella di incarichi libero professionali di lavoro autonomo, con una tariffa oraria di 30 euro. Gli elenchi, che saranno rinnovati ogni due anni dalle aziende sanitarie, sono stati resi noti a fine luglio.
In particolare 3 psicologi di base sono stati individuati per l’Asl Toscana Centro e hanno preso servizio a Firenze nella casa di comunità delle Piagge (via dell’Osteria 18). In quella di viale Morgagni 33 sarà attivo dal 26 settembre e al presidio sanitario di piazza Dallapiccola 7/8 (zona Redi-Maragliano) dal 30 settembre. Altri due sono in servizio tutti i giorni dal lunedì al sabato per l’Asl Toscana Nord Ovest nella casa della salute della Versilia a Querceta (Lucca), mentre nell’Asl Toscana Sud Est sono previsti tre professionisti nella casa della salute di San Giovanni Valdarno in via III Novembre (Arezzo), nella casa della salute Arca di Fontebecci in via Cassia Nord 1 a Siena e in quella di Orbetello in provincia di Grosseto (qui i consulti si terranno tre giorni alla settimana).
Come funziona lo psicologo di base in Toscana
La Regione, fin dall’origine del progetto, ha pensato a una figura che intercetta precocemente i bisogni psicologici dei cittadini, per prevenire forme croniche o manifestazioni importanti e acute. Si tratta di un primo livello di assistenza integrata. Il Toscana il servizio, in questa prima fase, funziona solo su richiesta dei medici di famiglia o dei pediatri, ma non è possibile andare autonomamente dallo psicologo di base.
Le problematiche, riportate come esempio nel bando di selezione, vanno dall’elaborazione di un grave lutto, alle difficoltà psicologiche legate alla perdita del posto di lavoro o a seguito di una separazione. E ancora disagi emotivi transitori, eventi stressanti, diagnosi di gravi malattie. Da parte sua lo psicologo di base sarà tenuto a fare almeno tre sedute prima di tracciare una diagnosi e potrà agire in sinergia con le altre attività delle case della salute o dei presidi sanitari. Una volta preso in carico il paziente, avrà il compito di sviluppare un programma di sostegno psicologico con l’obiettivo di agire nell’immediato.
Un modello di rete psicologica pubblica
“La sperimentazione ci permetterà di arrivare a definire un modello di rete psicologica pubblica da estendere a tutti i territori e in grado di dare risposte ad un bisogno di salute sempre più diffuso e accentuato in diverse fasce d’età – ha spiegato l’assessore regionale al Diritto alla salute Simone Bezzini – l’attivazione di questa sperimentazione è un segnale che la sanità pubblica in Toscana, nonostante le difficoltà che sta vivendo a causa del sottofinanziamento nazionale, continua a fare progressi”. Un osservatorio regionale monitorerà gli esiti del servizio durante questi 18 mesi di test.