mercoledì, 24 Aprile 2024
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Quartieri in rivolta, ”manderemo i cittadini sotto Palazzo Vecchio”

E' una sorta di ammutinamento quello dei quartieri nei confronti di Palazzo Vecchio. “La macchina fa acqua da tutte le parti. E' stato un anno disastroso”, dichiara il presidente del Q1 Stefano Marmugi, sentito oggi in commissione affari generali. A un anno dalla riforma generale della macchina pubblica l'amaro bilancio dei cinque presidenti.

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E’ una sorta di ammutinamento quello dei quartieri nei confronti di Palazzo Vecchio. “La macchina fa acqua da tutte le parti. E’ stato un anno disastroso”, dichiara il presidente del Q1 Stefano Marmugi, sentito oggi in commissione affari generali. A un anno dalla riforma generale della macchina pubblica l’amaro bilancio dei cinque presidenti.

ATTACCO. Ad andarci più pesante è Stefano Marmugi, del Q1, “Non funziona nulla – tuona – la macchina fa acqua da tutte le parti. E dopo un anno posso dire che l’esperienza è disastrosa”. Non le manda a dire neanche Andrea Ceccarelli, alla guida del Q3, secondo il quale “la riorganizzazione dei quartieri è una ‘stranezza’”. Giuseppe D’Eugenio (PD), presidente del Q4, ha precisato che “il sociale è abbandonato a sé stesso e tutto è nel caos”. A mandare su tutte le furie i presidenti dei quartieri sarebbero la lontananza di Palazzo Vecchio e la difficoltà nell’ottenere risultati concreti. “Manderò i cittadini in Palazzo Vecchio a protestare per ciò che ci è stato tolto”, si infervora Marmugi.

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SBANDO. “I ritardi nei tempi di risposta ai problemi dei cittadini, che si rivolgono ai quartieri – fanno eco i consiglieri del Pdl Jacopo Cellai, Emanuele Roselli, Massimo Sabatini e Antonio Giambanco – sono aumentati pesantemente rispetto al passato e si lamenta la totale incapacità di gestire servizi importanti come: centri anziani, attività nei giardini, rete di solidarietà e mediazione, vacanze anziani. Tutte operatività che prima erano in capo ai quartieri e che oggi sembrano allo sbando”. A poco sono valsi i tentativi di mediazione del consigliere Fratini, la riforma dei quartieri non è proprio andata giù a chi ne ha subite le conseguenze in prima persona. E i presidenti hanno lasciato la commissione più arrabbiati di prima.

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