giovedì, 25 Aprile 2024
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Regione, taglio alle spese di assessori e direzioni

Da 8 a 5 direzioni generali, meno spese superflue per gli assessori. La razionalizzazione dei costi della Regione parte da qui. Sobrietà imposta anche ad aziende, enti, agenzie e organismi dipendenti, compresi quelli di consulenza. La rivoluzione Rossi è cominciata.

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“Non accettiamo lezioni da nessuno perchè da tempo la Regione Toscana si è messa su questa strada – commenta il presidente Enrico Rossi –  Siamo per una profonda riforma della pubblica amministrazione e per una rigorosa gestione delle sue risorse, per renderla più funzionale rispetto alle esigenze dei cittadini, più efficiente, efficace, leggera. Controllo della spesa e qualità vanno insieme, in sanità lo abbiamo dimostrato. Per questo vogliamo vincolare tutti alla sobrietà e alla massima trasparenza. Entro l’estate presenteremo un piano complessivo”.

UN CODICE PER GLI ASSESSORI. Il nuovo codice impegna i componenti della giunta a non dovranno contribuire all’aumento della spesa per i cosiddetti beni strumentali (cellulari, computer portatili, arredi per gli uffici). La spesa per partecipazione a convegni dovrà essere ridotta del 20% rispetto all’anno scorso.

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Per le spese di rappresentanza viene fissato un tetto massimo di 28.100 euro, cioè 7.300 euro in meno rispetto al 2009. Gli assessori dovranno inoltre limitare gli spostamenti e optare per modalità a basso costo.  Lo stesso Rossi darà il buon esempio andando a Shanghai in classe economy.

CINQUE DIREZIONI GENERALI. Le direzioni generali, il vertice della macchina regionale, saranno ridotte da 8 a 5. Raggrupperanno questi temi: competitività del sistema regionale (politiche per lo sviluppo, l’innovazione, risorse umane…), coesione sociale (sanità e welfare), territorio, ambiente e infrastrutture, presidenza e avvocatura, organizzazione e risorse.

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PIU’ RESPIRO AGLI ENTI LOCALI. La giunta regionale ha approvato una proposta di legge che trasforma l’attuale meccanismo del “patto di stabilità”. Oggi un Comune o una Provincia non può spendere oltre una cifra, fissata dal governo, neanche nel caso avesse le risorse per farlo. La proposta di legge disegna uno scenario diverso. L’indicazione è quella di guardare all’aggregato regionale del comparto. Non conta se il singolo Comune o Provincia centrano l’obiettivo, ma se l’obiettivo in tutta la Toscana viene raggiunto. “Cerchiamo in questo modo – ha concluso il presidente Rossi – di allargare le maglie del patto per ridare fiato agli investimenti”.

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