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Regole Covid 2024: normativa e linee guida per chi è positivo

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Quali sono le norme in vigore per i positivi. Non esistono più obblighi, restano delle raccomandazioni. Prorogato l'uso della mascherina, ma solo in alcuni reparti d'ospedale

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Le regole Covid nel 2024, anche durante quest’estate, restano quelle entrate in vigore tra agosto e settembre dell’anno passato: la normativa e le linee guida sono state riscritte con l’eliminazione di molte limitazioni come isolamento e quarantena. È finita così un’era di restrizioni. Rimangono solo delle raccomandazioni per chi è malato con sintomi, non degli obblighi. Prorogato invece l’utilizzo della mascherina in alcuni reparti degli ospedali e delle strutture sanitarie. Quindi cosa fare se ho il Covid, posso uscire di casa ed esiste un protocollo con le indicazioni per i malati?

Regole Covid 2024, posso uscire se sono positivo? La normativa per isolamento e quarantena

La normativa in vigore durante il 2024 è quella che è stata aggiornata dalla circolare n° 25613 del Ministero della Salute, pubblicata la scorsa estate (11 agosto 2023): secondo queste regole per chi è positivo al Covid non è più previsto l’isolamento e quindi è possibile uscire di casa anche in caso di malattia conclamata. Resta però la raccomandazione (non più l’obbligo) di evitare contatti, anche per evitare la diffusione dei contagi, come sta succedendo per la mini-ondata estiva. Ecco in dettaglio le linee guida del Ministero della Salute con le raccomandazioni su cosa fare se si è positivi al Covid:

  • Indossare la mascherina (chirurgica o Ffp2) se si è postivi al Covid e si entra in contatto con altre persone;
  • Se si hanno sintomi rimanere a casa fino alla fine dei sintomi del Covid (ma la normativa, come detto, non prevede più l’obbligo di isolamento domiciliare, la scelta è lasciata ai singoli);
  • Seguire una corretta igiene delle mani;
  • Evitare ambienti affollati;
  • Evitare il contatto con persone fragili, immunodepresse, donne in gravidanza ed evitare di frequentare ospedali o RSA;
  • Informare le persone con cui si è stati in contatto nei giorni precedenti al tampone positivo, se anziane, fragili o immunodepresse;
  • Se si è una persona fragile o immunodepressa, contattare il proprio medico curante se i sintomi non passano dopo 3 giorni e se le condizioni di salute peggiorano.

E la quarantena per i contatti diretti con positivi al Covid? La linee guida non cambiano

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Le regole in vigore anche in questo 2024 non prevedono restrizioni o un protocollo specifico (come la quarantena) per le persone che sono venute in contatto con positivi al Covid. Il Ministero della Salute raccomanda comunque di fare attenzione all’eventuale comparsa di sintomi compatibili con il coronavirus (come febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto.

L’altra raccomandazione è evitare di frequentare persone fragili o immunodepresse, donne in gravidanza durante questo stesso periodo. Non c’è più l’obbligo di fare il tampone anti-Covid: il test rimane consigliato (anche quello fai-da-te) se si manifestano sintomi come febbre, tosse, mal di gola e stanchezza e se nei giorni precedenti si è stati a contatto con un positivo.

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Fino all’agosto 2023 invece le norme Covid prevedevano un isolamento di massimo 5 giorni, senza tampone di uscita. Dopo la pubblicazione del decreto legge che ha sancito la fine dell’isolamento, sono state aggiornate  le pagine del sito del Ministero della Salute con le regole Covid.

Dove serve la mascherina

Fin qui le regole che sono in vigore anche nel 2024, con la fine dell’isolamento Covid e l’aggiornamento delle norme e delle raccomandazioni. Per quanto riguarda l’obbligo di mascherina, la circolare del Ministero della Salute del 1° luglio 2024 dà la possibilità ai direttori sanitari di decidere l’obbligo di mascherina in alcuni spazi o reparti degli ospedali e delle strutture sanitarie. In particolare, si legge nel testo del provvedimento, si raccomanda ” di valutare l’opportunità di disporre l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei propri contesti, tenendo conto della diffusione dei virus a trasmissione aerea, delle caratteristiche degli ambienti nonché della tipologia di pazienti, lavoratori o visitatori che li frequentano, in funzione del livello di rischio di infezione e/o trasmissione e del potenziale di sviluppo di malattia grave in caso di esposizione”. In sostanza l’obbligo di indossare la mascherina dipende dalle decisioni delle singole strutture. L’uso del green pass invece è stato abolito da tempo.

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