Promuovere l’autonomia economica e sociale delle donne vittime di violenza attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro. Questo l’obiettivo del progetto portato avanti da Fondazione Finanza Etica, la fondazione culturale del Gruppo Banca Etica, e Fondazione Noi – Legacoop Toscana, che incentiva le imprese cooperative ad assumere donne in uscita dai Centri Antiviolenza.
Il progetto
Alla prima call del progetto hanno già risposto 10 cooperative aderenti a Legacoop Toscana, pronte a ospitare percorsi lavorativi dedicati alle donne seguite dai Centri Antiviolenza. Il prossimo 5 dicembre, presso il Teatro Magnolfi di Prato, si svolgerà un corso di formazione rivolto alle figure responsabili delle Risorse Umane all’interno delle cooperative. L’incontro sarà focalizzato su strumenti e strategie per l’accoglienza lavorativa di donne che hanno affrontato esperienze di violenza.
Il percorso formativo, coordinato dalla cooperativa sociale Alice – attiva dal 1997 con il centro antiviolenza “La Nara” di Prato – mira anche a costruire un albo delle cooperative formate, disponibile per Centri Antiviolenza e istituzioni. In questo elenco saranno indicati i referenti formati, così da agevolare i futuri inserimenti lavorativi in contesti pronti ad accogliere con competenza e sensibilità.
Un’azione concreta contro la violenza
Alla base dell’iniziativa c’è la consapevolezza che l’indipendenza economica è una condizione imprescindibile per uscire da percorsi di violenza e costruire una nuova vita. “Vogliamo aiutare in maniera concreta le donne che hanno vissuto esperienze di violenza a riconquistare autonomia e dignità, favorendo la costruzione di una rete di sostegno che faciliti l’inclusione lavorativa e sociale”, ha sottolineato Irene Mangani, presidente della Fondazione Noi-Legacoop Toscana.
La collaborazione tra le due fondazioni si inserisce in un panorama più ampio di iniziative contro la violenza economica. “Lavoriamo perché il lavoro e il denaro diventino leve di autonomia e non strumenti di controllo – ha dichiarato Teresa Masciopinto, presidente di Fondazione Finanza Etica – Questo progetto interviene su uno dei passaggi più critici dei percorsi di uscita, rafforzando le politiche antiviolenza: l’indipendenza economica. Le cooperative che partecipano a questo percorso assumono un ruolo politico preciso: rendere possibile una libertà che non può essere solo dichiarata, ma resa concreta ogni giorno”.


