Risulta abbastanza evidente che i fattori economici e sociali influiscono sull’insorgenza di tumori e sui successivi percordi di cura. Ma questo ‘influsso’ è misurabile? E’ possibile migliorare la situazione per le fasce più deboli? Saranno questi gli argomenti principali del seminario che si terrà a Firenze il 29 ottobre presso l’Auditorium Al Duomo in via Cerretani.
Il primo scopo del seminario è quello di misurare se, dal punto di vista della diagnosi e della cura dei tumori, vi sono differenze fra i diversi strati sociali. A questo scopo saranno presentate le prime analisi del differenziale della sopravvivenza dei tumori, che per ragioni tecniche è stato concentrato per il momento sul comune di Firenze.
Per differenziare il livello socio economico dei singoli casi di tumore si è utilizzato il livello socio-economico della sezione di censimento di residenza del soggetto. Il confronto è stato effettuato analizzando gli esiti di salute (incidenza e sopravvivenza dei tumori) fra il terzo più deprivato con gli altri due terzi.
Quello che si osserva considerando i tumori insorti negli anni 1997-2002 nel comune di Firenze è che i casi di tumore insorti in soggetti residenti nel terzile più deprivato avevano una probabilità di sopravvivere a 10 anni inferiore rispetto a tumori occorsi in soggetti meno deprivati. Interessante notare che tale differenziale negativo (dell’ordine del 20% ) era presente solo nei casi di tumore a discreta o buona prognosi (definiti come quelli con sopravvivenza a 10 anni superiore rispettivamente al 33% o al 66%), mentre nessuna differenza viene riscontrata per i tumori a prognosi pessima (sopravvivenza relativa a 10 anni < 33%).