La fortunata scoperta di un collezionista è stata confermata dalla sovrintendenza e dal Museo di Storia della Scienza di Firenze: i resti trovati , due dita e un dente, appartengono a Galileo Galilei.
I cimeli erano stati asportati dalla salma nel 1737 durante la traslazione nella basilica di Santa Croce, e risultavano scomparsi da oltre un secolo.
Il ritrovamento rappresenta un suggello straordinario ed emblematico dell’Anno dell’Astronomia, che ha recato a Galileo, a 400 anni dalle sue sensazionali scoperte astronomiche, quell’omaggio globale, solenne e incondizionato del quale non poté godere in vita.
Tutto il materiale organico prelevato dalla salma è dunque adesso identificato e conservato in mani responsabili in attesa di essere esposto al pubblico a primavera 2010 in occasione della riapertura dopo i radicali lavori di ristrutturazione dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze che assumerà , da quel momento, la denominazione di Museo Galileo.Â
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