Roberta Ragusa è scomparsa da quasi quattro mesi dalla sua abitazione di Gello, a San Giuliano Terme. Da quella notte, tra il 13 e il 14 gennaio scorsi, sono venuti alla luce molti dettagli importanti che potrebbero condurre verso la soluzione del caso. Ma l’indizio più importante, potrebbe proprio essere quello relativo al diario della donna.
”TRAGEDIA”. Un’agenda in cui Roberta appuntava tutto. Anche semplici parole che racchiudevano un ”mondo” misterioso, quello in cui la donna scomparsa nel nulla, viveva. Come quella ”Tragedia”, scritta proprio il 13 gennaio, prima di sparire, e sottolineata ben tre volte, una parola che probabilmente, preannunciava quello che sarebbe accaduto quella stessa notte. Perché Roberta ha scritto tra le pagine del suo diario, ”Tragedia”? Aveva forse scoperto l’identità dell’amante di suo marito? O, peggio ancora, aveva scoperto che l’amante era la sua amica, babysitter dei suoi bambini e segretaria dell’autoscuola di famiglia?. Sicuramente una tragedia, se si pensa che Logli la tradiva con una donna così vicina sia a lei, Roberta, che ai figli e al resto della famiglia. Un triangolo ”d’amore” che viveva sotto lo stesso tetto e che potrebbe essere anche la causa per cui Roberta stava pensando, ormai da un anno, alla separazione, come confidato ad una sua cugina.
LA CADUTA DALLE SCALE. Ma tra le pagine dell’agenda, non è saltata fuori solo la scritta ”Tragedia” ma anche ”Caduta dalle scale della soffitta”. Martedì 10 gennaio infatti, Roberta, è caduta dalla scale della soffitta insieme al marito. I due si stavano recando nel sottotetto per riporre gli scatoloni contenenti gli addobbi natalizi quando Logli, perdendo l’equilibrio – almeno così sembra – è precipitato addosso alla moglie che si è procurata alcuni contusioni venendo a contatto con il pavimento. Per questo Roberta ha segnato sulle sue pagine ”Caduta dalle scale della soffitta”. Ma, se fosse stato realmente soltanto un incidente, perché annotarlo? A questo punto, viene da pensare, che la soluzione del giallo è scritta tra le pagine della sua agenda.
LA PERDITA DI MEMORIA. E questa caduta dalle scale scritta nel diario, è la stessa caduta che Logli ha riferito agli inquirenti subito dopo la scomparsa della moglie. L’uomo, unico indagato per omicidio volontario, avrebbe infatti collegato la caduta alla scomparsa di Roberta affermando che dopo l’incidente domestico, la donna soffriva di alcuni vuoti di memoria temporanei e, per questo, credeva si fosse allontanata da casa senza più ritrovare la via di ritorno. Ma, giunti ormai al centodiciassettesimo giorno di assenza dalla sua casa, si riconferma ancora una volta e con più convinzione che la donna, dopo la caduta, non soffrisse affatto di vuoti di memoria e, a questo punto, sicuramente e senza più alcun dubbio, non si è allontanata volontariamente soprattutto dai suoi figli e dai suoi unici affetti, le amiche.
LA SOLUZIONE. Il cerchio si sta forse stringendo? Perché annotare una caduta? Viene da pensare che ci sia dietro qualcosa. E quella tragedia, a cosa si riferisce realmente? Qualcosa deve essere accaduto in quel freddo venerdì di gennaio, a Gello, qualcosa di importante, che potrebbe essere ricollegato alla scomparsa di quella stessa notte e forse, anche a quell’improvviso cambio di scrittura nella lista della spesa che Roberta stava scrivendo nelle ultime ore trascorse in casa sua, vicino ai figli. Intanto, si aspettano anche i risultati delle analisi dei pc dell’autoscuola. Gli inquirenti hanno comunicato che le operazioni di controllo sulle apparecchiature elettroniche presenti nell’attività di famiglia, non si concluderanno prima della fine di maggio. Un’attesa che si fa sempre più calda.
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