Il fatturato cresce a dispetto del periodo di crisi generale. L’occupazione, allo stesso modo, si mantiene stabile, riconfermandosi sugli stessi livelli degli anni passati. Ma a incorniciare il quadro già di per sé positivo, ci sono soprattutto i cinquantuno inserimenti di persone cosiddette svantaggiate avvenuti nel giro di soli dodici mesi. Persone che lottano contro la tossicodipendenza, detenuti o ex carcerati, portatori di handicap o individui affetti da patologie mentali, che in una occupazione quotidiana trovano la possibilità di diventare autosufficienti.
LA COOPERATIVA. Stiamo parlando di Samarcanda, una delle maggiori cooperative sociali di tipo B della Toscana, da anni impegnata nel settore dei servizi come l’igiene e la manutenzione del verde, la gestione dei servizi cimiteriali e il facchinaggio, che oggi a Firenze presenta il suo Bilancio sociale 2012. 172 addetti in totale di cui 113 soci (numeri perfettamente in linea con il 2011), un fatturato annuo di 6,02 milioni di euro che cresce quasi del 6% (ammontava a 5,7 milioni l’anno precedente), Samarcanda dimostra di essere un’azienda sana che tiene testa al momento di difficoltà, con una presenza capillare nelle province di Firenze, Prato, Pistoia, Livorno e Lucca. Ciò consente alla cooperativa di continuare ad impegnarsi con successo nell’attività primaria che sta alla base della sua stessa costituzione: l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, per l’appunto.
ASSUNZIONI. Nel dettaglio, delle cinquantuno persone accolte durante il 2012, 26 sono state assunte in carico dai Sert, 12 dai servizi di salute mentale, 6 dal settore dell’ambito della giustizia, una dalla Società della salute, sei dai servizi per il disagio sociale. In dieci stanno ancora svolgendo il progetto lavorativo in Samarcanda. Quattro, invece, hanno visto sfociare la loro esperienza in un’assunzione in cooperativa, mentre in altri nove casi c’è stata una proroga del progetto socio-lavorativo. Quanto alla presenza stabile in cooperativa, sono 46 le persone svantaggiate socie di Samarcanda, figure “storiche” che negli anni sono diventate membri insostituibili del corpo sociale e dell’organico; mentre ventidue sono i dipendenti. Una cifra che nel complesso col tempo sta andando piano piano a calare, a riprova del carattere di “luogo di passaggio” di Samarcanda.
IL PRESIDENTE. “Il nostro obiettivo – spiega il presidente Daniele Borghi – è infatti quello di dare una chance a chi ha bisogno ma soprattutto di aiutarlo a costruirsi una vita del tutto indipendente, anche dal punto di vista lavorativo, fuori dalla cooperativa”. “In questo modo – aggiunge – confidiamo di continuare ad essere una risorsa importanti per i territori, a cui cerchiamo di dare risposte concrete sul fronte dell’esigenza occupazionale ma soprattutto su quello dell’emergenza sociale, in un periodo in cui la crisi economica non sempre si ricorda di dare il giusto valore alla dignità della persona e al diritto del lavoro”.