Una sentenza, quella del tribunale di Firenze del 6 luglio 2022 sul tema dei vaccini anti-Covid, che sarà destinata a far discutere: il giudice della seconda sezione, Susanna Zanda, che ha firmato il provvedimento, ha infatti revocato il divieto di lavoro per una psicologa che esercita a Pistoia e che aveva scelto di non fare il vaccino. Adesso la dottoressa potrà tornare a visitare i suoi pazienti.
Vaccini, le motivazioni della sentenza del tribunale di Firenze del 6 luglio 2022
Secondo il giudice Susanna Zanda la psicologa non può “essere costretta, per poter sostentare se stessa e la sua famiglia, a questi trattamenti iniettivi sperimentali talmente invasivi da insinuarsi nel suo Dna alterandolo in un modo che potrebbe risultare irreversibile, con effetti ad oggi non prevedibili per la sua vita e salute”. La sentenza del tribunale di Firenze, quindi, rischia di creare un precedente e di aprire la strada ad altri ricorsi in merito al vaccino anti-Covid. E intanto la psicologa potrà tornare a lavorare, sia in presenza che in remoto, come i colleghi vaccinati, è stato spiegato.
Il prossimo 15 settembre si terrà l’udienza di merito per discutere la revoca, la conferma o la modifica del provvedimento in contraddittorio. Secondo Zanda ci sarebbe stata una “innegabile discriminazione rispetto ai colleghi vaccinati”. In questa situazione ci sono centinaia di lavoratori: ci sarà da capire cosa accadrà.
L’Ordine degli psicologi della Toscana si oppone alla sentenza del tribunale sul vaccino
L’Ordine degli psicologi della Toscana, in una nota, fa capire di essere in disaccordo con il pronunciamento. L’Ordine, dopo la sentenza del tribunale di Firenze del 6 luglio 2022, ha detto di lavorare con i propri legali “per difendersi attraverso le più opportune forme e nelle sedi preposte, nel rispetto della legge e a tutela della Salute della comunità”. Anche il Consiglio dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri di Firenze ha espresso “totale solidarietà” agli psicologi toscani riguardo alla revoca della sospensione. “Tutti gli ordini delle professioni sanitarie – ricorda il consiglio dell’Ordine dei Medici – devono rispettare il decreto legge 44 del 2021. E la vaccinazione è un obbligo morale degli esercenti le professioni sanitarie“.
E mentre le regioni riaprono gli hub per la dose numero 4 del vaccino anti-Covid (dopo la circolare del Ministero della Salute), la sensazione è che questa sentenza porterà a polemiche e scontri, anche politici, sul tema dell’obbligo vaccinale. La partita, dunque, è tutt’altro che chiusa.