domenica, 26 Gennaio 2025
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Si aggravano le posizioni di Schettino e Costa. La scatola nera non è rotta

Riprendono le ricerche dei sommozzatori dei vigili del fuoco e della Guardia Costiera attraverso i varchi aperti sui ponti 3 e 4. I lavori erano stati interrotti questa mattina a causa del maltempo che ha portato forte vento e le conseguenti mareggiate. Intanto il gip del tribunale di Grosseto ha fissato la prima udienza probatoria.

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L’UDIENZA. Il gip del tribunale di Grosseto Valeria Montesarchio ha convocato le parti per la prima udienza dell’incidente probatorio richiesto dalla Procura di Grosseto. L’udienza è fissata per il prossimo 3 marzo al Teatro Moderno di Grosseto. L’avviso della data della prima udienza è stato notificato anche a tutti i passeggeri della Costa Concordia e a tutti i membri dell’equipaggio. L’avviso del gip riporta i nominativi di tutte le parte offese. Gli indagati sono il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino e il suo vice Ciro Ambrosio. Le parti offese invece, le 4.228 persone di decine di nazionalità o loro rappresentanti, che erano a bordo della nave il 13 gennaio scorso al momento del naufragio. Partecipano come parti offese anche la Compagnia Costa e il Codacons.

IL PUNTO SULL’INCHIESTA. Questa mattina si è tenuto a Grosseto un incontro tra il procuratore capo Francesco Verusio e il procuratore generale della Toscana Beniamino Deidda, per fare il punto sull’inchiesta. Le posizioni della Costa Crociere e del comandante, si starebbero aggravando a seguito delle intercettazioni ambientali di Schettino, degli interrogatori degli ufficiali e del personale di bordo. Pesano soprattutto le dichiarazioni di Schettino intercettato nella caserma dei carabinieri. ”Quando la nave si è inclinata, ho preso e sono sceso”, in cui ammetterebbe quindi l’abbandono della Concordia. Sarebbero sempre state le dichiarazioni di Schettino e di altri ufficiali ad aggravare la posizione della Costa Crociere: in tanti ribadiscono che l’inchino all’Isola del Giglio era stato pianificato e voluto dall’armatore per ragioni pubblicitarie.

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TUTTI CONTRO COSTA CROCIERE. Ed è proprio sulla questione legata all’inchino che punterà la difesa di Schettino che ribadisce sia stato costretto a subire la decisione presa da Costa crociere. Lunedì scorso anche il procuratore generale Deidda aveva puntato il dito contro i vertici della Costa. Aveva infatti parlato di ”problemi e incredibili leggerezze compiute a livello di sicurezza e di organizzazione”, affermando anche che ”il datore di lavoro e’ garante e responsabile, occorre spingere lo sguardo sulle scelte fatte dall’armatore”.

LA SCATOLA NERA. Secondo quanto scoperto dagli esperti la scatola nera non sarebbe rotta. Fu proprio Schettino ad aver dichiarato che lo strumento non registrava da quindici giorni. Ad essere fuori uso pare sia solo il back-up del sistema vdr e quindi, la registrazione di bordo non avrebbe subito danni. I dati contenuti nella scatola nera sono determinanti e rilevanti ai fini dell’incidente probatorio e dell’inchiesta.

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LA DIFESA DI SCHETTINO. L’avvocato Leporatti, difensore del comandante Schettino, chiede, in una domanda di riesame al tribunale, che siano sospesi gli arresti domiciliari.”Insussistenza di pericolo concreto di recidivanza e, quindi, dell’esigenza cautelare posta a base dell’applicazione della misura degli arresti domiciliari”.

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