Venti militari dell’Esercito per proteggere gli obiettivi sensibili fiorentini. E' stata accolta dal Viminale la richiesta del prefetto Alessio Giuffrida inoltrata subito dopo il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica del 16 novembre scorso, convocato dopo gli attentati di Parigi che avevano portato a un innalzamento dei dispositivi di sicurezza a Firenze, come su tutto il territorio nazionale.
soldati in città
Salgono così a 94 i soldati impiegati per la sicurezza della città. I militari, che saranno operativi già nei prossimi giorni, saranno impiegati nel centro storico a integrazione delle pattuglie di polizia e carabinieri. I loro servizi – viene spiegato – saranno eventualmente rimodulati in seguito, secondo le diverse esigenze che dovessero manifestarsi. La decisione è stata presa nel corso di una riunione di coordinamento con le forze di polizia che si è svolta ieri a Palazzo Medici Riccardi.
musei
Prima di questo incontro, si è tenuto anche un comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per fare il punto sulle misure in atto a protezione dei siti museali con maggior numero di visitatori. Alla riunione, presieduta dal prefetto Alessio Giuffrida, sono intervenuti il sindaco Nardella per la sicurezza di Palazzo Vecchio, Eike Schmidt, il nuovo direttore delle Gallerie degli Uffizi e di Palazzo Pitti, e Franco Lucchesi, presidente dell’Opera del Duomo.
Il comitato ha raccomandato che vengano effettuati controlli rigorosi sul pubblico, attraverso metal detector o con l’utilizzo di altri dispositivi o iniziative adeguate (come telecamere, sistemi anti-intrusione, ingressi dedicati). Per quanto riguarda in particolare Palazzo Vecchio, si è preso atto delle misure già attuate e si è condivisa l’opportunità di intensificarle sotto il profilo organizzativo e operativo. Il Comune verificherà, attraverso la polizia municipale, i dispositivi da mettere in campo in collaborazione con le forze dell’ordine.