sabato, 20 Aprile 2024
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Sollicciano, protesta benefica dei detenuti: il loro salario ai terremotati

I lavoranti del penitenziario fiorentino in "sciopero del salario" per protestare contro il sovraffollamento daranno in beneficenza alla popolazione emiliana la busta paga di quattro giorni, dal 18 al 21 luglio.

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Un protesta benefica, quella che da domani al 21 luglio impegnerà i detenuti di Sollicciano. I lavoranti del penitenziario – cuochi, scrivani, addetti alle pulizie – per denunciare le condizioni di vita all’interno del carcere hanno indetto uno “sciopero del salario”. Per quattro giorni rinunceranno alla loro busta paga e la devolveranno alle popolazioni emiliane colpite dai sismi del 20 e del 29 maggio.

LO SCIOPERO DEL SALARIO. L’iniziativa dei lavoranti prende spunto dalla mobilitazione a favore dell’amnistia promossa dai Radicali a partire da domani,  e basata sullo sciopero della fame e del silenzio. I detenuti fiorentini hanno deciso di integrare l’iniziativa con un’azione ancora più significativa.  L’idea inizialmente era di astenersi dallo svolgimento delle mansioni quotidiane, come l’attività in cucina o quella di pulizia. Una forma di protesta che avrebbe però provocato troppi disagi ai detenuti stessi. Quindi si è optato per lo sciopero del salario.

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I LAVORANTI DI SOLLICCIANO. I lavoranti a Sollicciano sono 238 impegnati in turni diversi: ogni giorno cucinano per i compagni di cella, vanno a fare la spesa, puliscono. Il livello medio di retribuzione si aggira sui 55 euro al giorno. Cifra che ciascuno di loro per i prossimi quattro giorni devolverà in beneficenza all’Emilia. “Una risposta – scrivono in una nota i detenuti – a chi ci ha definito ‘sciacalli’ in occasione della proposta del ministro Severino ad utilizzare la nostra manodopera nella ricostruzione delle zone terremotate”.

LA PROTESTA.  Tra i motivi della protesta dei detenuti il sovraffollamento della struttura. Il carcere fiorentino potrebbe accogliere 476 persone, al suo interne ve ne sono oltre il doppio: la popolazione detenuta al momento ammonta a 996 persone. L’assenza di fondi e il conseguente taglio delle attività, dei laboratori didattici e le attività formative, oltre che l’assenza delle condizioni igienico-sanitarie  minime, le altre problematiche. Pochi giorni fa il garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze Franco Corleone ha denunciato la presenza di temperature superiori ai 40 gradi nelle celle sovraffollate.

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