mercoledì, 24 Aprile 2024
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Stanno bene i nonni nelle Rsa?

Una situazione buona ma che può essere ulteriormente migliorata: è così che l'assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Graziano Cioni giudica lo stato di salutedegli anziani ricoverati nelle Rsa così come è emersa da un'indagine che ha commissionato lui stesso.

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Ieri i dati relativi alla prima tranche sono stati illustrati dall‘assessore Cioni, dal direttore della Società della Salute Riccardo Poli, da Saverio Fontanelli e Grazia Monti, rispettivamente direttore dei servizi sociali e responsabile del servizio di assistenza infermieristica e ostetrica dell’Azienda sanitaria di Firenze.

“Questa indagine, che si affianca a quella ordinaria effettuata dalla commissione di vigilanza dell’Asl sul rispetto dei parametri indicati per le Rsa, ha un obiettivo specifico – ha premesso l’assessore Cioni -Vuole verificare in modo capillare lo stato di salute degli anziani ospiti nelle strutture”.

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Nella prima tranche di controlli sono state controllate 9 Rsa (tutte le sei pubbliche più tre private) per un totale di 400 persone visitate su 411 potenziali ricoverati (undici non erano presenti nella struttura al momento dell’indagine).

E il risultato è abbastanza soddisfacente. “Il livello è buono – ha sottolineato l’assessore Cioni – ma ulteriormente migliorabile. Nel senso che abbiamo riscontrato situazioni di eccellenza e altre invece in cui si deve fare di più. Questa indagine serve proprio a questo: ovvero a dare indicazioni a chi ancora non raggiunge livelli di eccellenza su come e dove migliorare“.

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In dettaglio sono stati sottoposti a visita 400 persone in 9 Rsa (età media 84 anni e 75% donne). Obiettivo del personale Asl era riscontrare la presenza o meno, e in caso affermativo il livello di gravità, delle lesioni da pressione. Perché, come ha spiegato Grazia Monti, “questo tipo di lesioni rappresentano un valido indicatore dello stato di salute dell’ospite oltre che dei livelli di assistenza e di cura praticati”.

Le lesioni da pressione (che vanno da un semplice arrossamento all’abrasione fino all’ulcera vera e propria) sono infatti il risultato di un insieme di fattori: alcuni indipendenti (come l’età e la presenza di patologie), altri invece legati alla qualità e quantità di assistenza e cura prestata (il movimento, la presenza di ausili per la prevenzione e di quelli per la continenza, la dieta).

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Se il 59% (pari a 235) degli ospiti è a rischio di sviluppare lesioni da pressione (soprattutto a causa dell’età avanzata), in realtà gli anziani che presentano questo tipo di problemi sono il 22% (89). E tra questi nel 42% dei casi (pari a 37 persone) è stato riscontrato il primo livello di lesione da pressione, ovvero l‘arrossamento. Del restante 58%, il 33% presentava il secondo grado di gravità (l’abrasione) mentre soltanto nel 4% è stato riscontrato i livelli più grave di lesioni.

“Queste percentuali come d’altronde i numeri assoluti non sono sufficienti a dare il quadro della situazione – ha precisato Monti – perché sia l’insorgenza delle lesioni da pressione che il loro grado di gravità dipende da una molteplicità di fattori di cui alcuni non dipendono dal tipo e dal livello di assistenza prestata. Comunque questa indagine ha evidenziato una volta di più l’importanza della prevenzione“.

Le visite riprenderanno a settembre con l’obiettivo di terminare il lavoro (in totale gli anziani fiorentini in Rsa sono 1.700) entro l’anno. “Continueremo con le visite a sorpresa – ha concluso l’assessore Cioni – ma intanto questa mattina abbiamo incontrato i gestori delle strutture per spiegare loro la nostra iniziativa e chiedere la loro collaborazione“.

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