venerdì, 22 Novembre 2024
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Cosa significa lo stato di emergenza per il maltempo in Toscana

Il governo ha dato l'ok allo stato di emergenza per 5 province toscane colpite dalla tempesta Ciaran. Cosa cambia e cosa comporta in concreto

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Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per la grave situazione creata dal maltempo in Toscana tra il 2 e il 3 novembre 2023. In particolare sono cinque le province interessate: Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato. Si tratta delle zone che sono state colpite duramente dalla tempesta Ciaran che ha provocato esondazioni, rotture degli argini, allagamenti, morti e feriti.  Ma cosa significa lo stato di emergenza nazionale e cosa comporta per il risarcimento danni nei confronti di chi ha subito danni a seguito del maltempo in Toscana?

Come funziona: stato di emergenza regionale e nazionale

Vediamo prima di tutto come funziona questa procedura. A seguito di eventi calamitosi locali, i presidenti di Regione possono chiedere l’attivazione dello stato di emergenza da parte del governo, secondo quanto previsto dal Codice di protezione civile (articolo 24 del decreto legislativo n° 1 del 2018). Così ha fatto il governatore Eugenio Giani che a seguito dell’alluvione Toscana ha firmato la richiesta di stato di emergenza indirizzata all’esecutivo.

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A stretto giro il governo Meloni, durante il Consiglio dei Ministri del 3 novembre, ha deliberato lo stato di emergenza per 12 mesi, nel territorio delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato, ” in conseguenza degli eventi meteorologici di eccezionale intensità verificatesi a partire dal 2 novembre 2023″, si legge in una nota ufficiale di Palazzo Chigi. Lo stato di emergenza infatti può durare al massimo un anno, con un’ulteriore proroga di 12 mesi. Per un prolungamento è necessario l’ok del Parlamento, come successo in passato per la pandemia di Covid.

Cosa significa in concreto per la Toscana lo stato di emergenza

La dichiarazione dello stato di emergenza, che può avvenire per calamità, dai terremoti al maltempo fino alle crisi sanitarie o umanitarie, serve ad affrontare con poteri e mezzi straordinari una situazione eccezionale. Con la dichiarazione dello stato di emergenza può essere nominato un commissario, al quale è affidata la gestione immediata della situazione, ad esempio il soccorso alla popolazione e gli interventi sul territorio per ripristinare infrastrutture strategiche (ospedali, strade, ecc.).

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In questo caso si snelliscono le procedure burocratiche, è possibile agire direttamente con ordinanze di protezione civile e con minori limiti riguardo ai vincoli di bilancio. Al momento la Regione Toscana sta seguendo varie gestioni commissariali: per l’alluvione in alto Mugello del maggio 2023, per l’alluvione a Massa Carrara dell’agosto dell’anno scorso, per la siccità, per la crisi umanitaria legata alla guerra in Ucraina.

Stato di emergenza in Toscana per il maltempo: cosa comporta per il risarcimento danni

Con la delibera dello stato di emergenza, il Consiglio dei ministri ha deciso un primo stanziamento di 5 milioni di euro per garantire gli interventi più urgenti in Toscana a seguito dell’alluvione. Si tratta di azioni per soccorrere e dare assistenza alla popolazione colpita, oltre che per ripristinare i servizi pubblici e le infrastrutture. Inoltre i fondi serviranno per la gestione delle macerie e dei rifiuti generati dalle esondazioni e dagli allagamenti.

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Ulteriori risorse saranno stanziate successivamente, in base alle valutazioni della protezione civile. Gli eventuali risarcimenti per i danni subiti dai cittadini a seguito del forte maltempo in Toscana del 2 e 3 novembre 2023, dovranno essere stabiliti tramite un atto legislativo che quantificherà i ristori: una legge del Parlamento o un decreto legge del governo. Per questo motivo è importante documentare i danni subiti per poi poter chiedere un eventuale indennizzo. “Raccomandiamo a tutti, prima di sistemare, pulire i danni alle proprie abitazioni o spostare le proprie auto, di fare fotografie per certificare i danni“, ha scritto il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni sui social, dopo una prima ricognizione sul territorio del suo Comune, messo in ginocchio dalle intese piogge. La situazione è critica anche alle porte di Firenze, a Campi Bisenzio.

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