Hanno votato a favore tutti gli esponenti di maggioranza, contro Paolo Marcheschi (Fi-PdL) e Andrea Agresti (An), si è astenuto Luca Paolo Titoni (Udc). La delibera sarà presto in Aula per il voto definitivo. La sospensione delle vendite – è stato spiegato in commissione – non interverrà sulle cessioni in corso e su tutte quelle situazioni in cui è già stata concordata la cifra, per non ledere i diritti acquisiti.
“Questo stesso Consiglio regionale – ha ricordato l’assessore alla casa, Eugenio Baronti, intervenendo in commissione – aveva chiesto nel 2006 un quadro complessivo della situazione, ad oggi inesistente. E’ anche per rispetto delle sue prerogative che a questo punto si rende necessario sospendere le vendite per predisporre un monitoraggio completo”.
Dopo la definizione delle modalità da parte della Giunta, ci saranno due mesi di tempo per le rendicontazioni e dopo altri tre mesi al massimo, in base al quadro completato, verranno rimodulati i piani di cessione. “L’edilizia pubblica è ad un passaggio delicato e importante – ha commentato il presidente D’Angelis (Pd) – Occorrono nuove politiche e forti investimenti. Ma prima di tutto occorre avere un monitoraggio completo, su questo maggioranza e opposizione concordano”. D’accordo sul provvedimento si sono dette Monica Sgherri (Prc), che ha definito “doverosa” la sospensione delle vendite, Bruna Giovannini (Sd), che ha ricordato il parere favorevole unanime del Consiglio delle autonomie locali, e Alfonso Lippi (Pd), per il quale “una pausa di verifica ci vuole”.
Contrario invece Paolo Marcheschi (Fi-PdL), per il quale il provvedimento è “sbagliato nella forma e nel contenuto” e “bisognerebbe almeno introdurre sanzioni per il mancato rispetto dei tempi delle rendicontazioni”. Posizione “intermedia” infine per Luca Titoni (Udc) che ha apprezzato il rispetto delle prerogative del Consiglio regionale da parte dell’assessore ma ha anche concordato con Marcheschi sulla necessità di introdurre sanzioni.