giovedì, 21 Novembre 2024
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Tabacchi, poste, banche, benzinai: servizi aperti e chiusi

Cosa può restare attivo e cosa invece deve tirare giù il bandone. I dettagli sul nuovo decreto del Presidente del Consiglio, firmato l'11 marzo

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Nuova stretta per arginare i contagi da coronavirus: negozi chiusi in tutta Italia, ha deciso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ad eccezione di farmacie, commercio di alimentari, supermercati e attività di pubblica utilità. Tabacchi, poste, banche, benzinai, edicole, ristoranti, bar: quali sono i servizi che restano aperti, sempre seguendo le norme anti-affollamento, e quali devono restare chiusi?

Supermercati aperti: no alla corsa al carrello

Lo abbiamo scritto e lo ribadiamo: i negozi di generi alimentari e i supermercati possono restare aperti in tutta Italia per garantire ai cittadini l’acquisto di cibo e beni di prima necessità. Non c’è motivo quindi, assicurano le autorità, di precipitarsi a fare provviste: i punti vendita devono rispettare le misure contro gli assembramenti di persone, quindi gli ingressi possono essere contingentati per permettere di rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro tra le persone.

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Farmacie e parafarmacie

Restano aperte anche le farmacie e le parafarmacie, per garantire la possibilità di comprare medicinali.

Coronavirus: tabacchi, aperti o chiusi?

Niente chiusura anche per le tabaccherie, che sono considerate come dei servizi essenziali. Nonostante si siano registrate lunghe code di fronte ai negozi di tabacchi dopo il discorso del premier Conte, questi esercizi pubblici possono restare regolarmente aperti.

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Banche e Poste aperte

Anche i servizi finanziari sono assicurati: le banche e le Poste possono restare aperte. È consigliato però, invece di recarsi agli sportelli, usare il più possibile i servizi online, ad esempio l’home banking del proprio istituto di credito e i servizi web per pagare le bollette messi a disposizione dalle Poste.

Edicole

Le edicole possono restare in attività, perché considerate un servizio di pubblica utilità: informarsi (in modo corretto) è fondamentale più che mai in questi giorni, perché i comportamenti di ognuno di noi influiscono direttamente sulla lotta al coronavirus.

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Bar e ristoranti: chiusi, ma sì alla consegna a domicilio

Lo chiedevano a gran voce molti esercenti, con un tam tam anche sui social partito dalla Toscana. Ristoranti e bar sono chiusi in tutta Italia per evitare assembramenti di persone. Resta consentita solo la ristorazione con consegna a domicilio e rimangono aperti gli autogrill nelle stazioni di servizio, come gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande all’interno di stazioni ferroviarie, aeroporti e ospedali. Via libera anche ai distributori automatici.

Parrucchieri, centri estetici: chiusi

Era nell’aria da giorni. Anche parrucchieri e centri estetici tirano giù la saracinesca e si aggiungono all’elenco delle altre attività per cui è stata disposta la chiusura, come palestre e piscine. Possono stare aperte invece le lavanderie.

Decreto coronavirus: non solo tabacchi e banche, la lista di cosa può restare aperto

Oltre ai supermercati, ai tabacchi, alle banche e alle Poste ci sono anche altri servizi che possono rimanere attivi come i negozi di computer e di hi-fi, quelli di ottica e anche gli store di prodotti per l’igiene personale e degli ambienti. L’elenco completo nel decreto del Presidente del Consiglio firmato l’11 marzo 2020 (link).

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