Lo smarino del tunnel Tav non è un ”rifiuto speciale”. Lo afferma la commissione industria dell’Unione europea, che in questo modo sblocca la talpa Monnalisa e dà il via libera allo scavo del tunnel dell’alta velocità di Firenze.
LO SCAVO. La fresa avrebbe dovuto cominciare a bucare la pancia della città a maggio. La partenza dei lavori è stata rimandata a causa del nodo sulle terre di scavo, ossia sul materiale di risulta tirato fuori dal tunnel. E’ o no da considerarsi come rifiuto speciale? Nel primo caso, lo smarino avrebbe richiesto uno smaltimento in discariche autorizzate allo smaltimento di rifiuti speciali e inquinanti, con costi assai elevati.
LO SMARINO. Ieri però la ”sentenza” di Bruxelles. Che riconosce nello smarino un sottoprodotto, e non un rifiuto inquinante. Tradotto: le terre di scavo (circa tre milioni di metri cubi) potranno essere trasportate nelle vecchie miniere di Santa Barbara a Cavriglia, senza bisogno di uno smaltimento ”speciale”. E senza vedere lievitare i costi di smaltimento.
TUNNEL, SI PARTE. Sciolto il rebus, la fresa Monnalisa, parcheggiata a Campo di Marte da due mesi, può iniziare a scaldare i motori. I lavori per la realizzazione del doppio tunnel Tav di 7 chilometri potrebbero partire a settembre.