venerdì, 29 Marzo 2024
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Tav, lo smarino non è rifiuto speciale. La Monnalisa può iniziare a scavare

Il via libera arriva da Bruxelles. Si scoglie il nodo sui materiali di risulta che bloccava l'avvio della talpa. Lo smarino, riconosciuto come semplice rifiuto, sarà portato nelle ex miniere di Santa Barbara a Cavriglia.

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Lo smarino del tunnel Tav non è un ”rifiuto speciale”. Lo afferma la commissione industria dell’Unione europea, che in questo modo sblocca la talpa Monnalisa e dà il via libera allo scavo del tunnel dell’alta velocità di Firenze.

LO SCAVO. La fresa avrebbe dovuto cominciare a bucare la pancia della città a maggio. La partenza dei lavori è stata rimandata a causa del nodo sulle terre di scavo, ossia sul materiale di risulta tirato fuori dal tunnel. E’ o no da considerarsi come rifiuto speciale? Nel primo caso, lo smarino avrebbe richiesto uno smaltimento in discariche autorizzate allo smaltimento di rifiuti speciali e inquinanti, con costi assai elevati.

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LO SMARINO. Ieri però la ”sentenza” di Bruxelles. Che riconosce nello smarino un sottoprodotto, e non un rifiuto inquinante. Tradotto: le terre di scavo (circa tre milioni di metri cubi) potranno essere trasportate nelle vecchie miniere di Santa Barbara a Cavriglia, senza bisogno di uno smaltimento ”speciale”. E senza vedere lievitare i costi di smaltimento.

TUNNEL, SI PARTE. Sciolto il rebus, la fresa Monnalisa, parcheggiata a Campo di Marte da due mesi, può iniziare a scaldare i motori. I lavori  per la realizzazione del doppio tunnel Tav di 7 chilometri potrebbero partire a settembre. 

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