Il Vice Presidente Andrea Barducci ha risposto, in consiglio provinciale, ad una domanda d’attualità di Marcello Morandini e David Ermini (PD) sul vincolo monumentale riguardante i tigli di via Bianca Pampaloni a Figline Valdarno. “Il comune di Figline Valdarno – ha spiegato Barducci – ha provveduto al taglio di alcuni tigli che erano stati piantati negli anni ‘20 in ricordo dei caduti figlinesi per risistemare la rete fognaria. A seguito di segnalazioni la Sovrintendenza aveva ordinato la sospensione cautelare dei lavori e l’avvio del procedimento di accertamento dell’interesse culturale del viale alberato. Al di là dei lavori relativi alla fognatura, in tale area andrà a ricadere la rotatoria di innesto della variante di Figline alla strada regionale 69 in riva sinistra d’Arno. I lavori relativi a questo stralcio sono in corso e nelle prossime settimane dovremo anche noi operare il taglio di alcune piante del viale per la realizzazione della rotatoria stessa. In relazione ai lavori di nostra competenza la Sovrintendenza, in sede di conferenza dei servizi, espresse parere favorevole. A seguito delle azioni intraprese dalla Sovrintendenza il Comune ha predisposto una memoria inviata per conoscenza anche al Presidente della Provincia di Firenze richiedendo la sospensione del procedimento”.
Secondo Barducci gli alberi piantati negli anni ’20 avevano lo scopo di migliorare le condizioni estetiche del viale dell’Arno e nessun riferimento nella delibera viene fatto al loro ruolo di alberi della memoria. Inoltre il comune spiega che gli alberi, ormai in numero assai ridotto rispetto alla qualità originariamente piantata, presentano condizioni di forte sofferenza e gravi patologie fitosanitarie. Non è stato possibile, allo stato attuale, approvare alla alcuna variazione al progetto che è in fase di realizzazione.
Morandini ha precisato che “Il comune ancora non ha tagliato nulla e la domanda fatta alla provincia, insieme al collega Ermini, vuole avere un significato preventivo. Vogliamo scongiurare l’ipotesi di un blocco totale di un’opera che Figline attende da 12 anni. Ora, se la vicenda non fosse tremendamente seria, sarei tentato di dire che vorremmo scongiurare a Figline la guerra dei tigli, perché questo è il clima un po’ che si vive con i comitati che sono nati: chi a favore, con pochi, un centinaio di firme, principalmente di cittadini che aspettano finalmente di avere l’acqua al secondo piano, dove abitano e chi chiede, invece, il rispetto di un bene monumentale equiparando un tiglio ad una tomba etrusca. Questo è il concetto di fondo che volevo riportare”.
“I tigli piantati nel 1922 erano 92 – prosegue Morandini – ne sono rimasti in piedi 48, ed i caduti della prima guerra mondiale a Figline sono stati 209. Quindi nessuno rappresentava nessun nominativo, ma al di là di queste elucubrazioni, occorra buon senso. Quel buon senso che noi abbiamo messo come amministratori e che chiediamo anche alla Sovrintendenza. Preciso che per quanto riguarda una completa rivisitazione dell’arredo urbano, il comune di Figline ha stanziato 36 mila euro per fare un Parco delle rimembranze con un monumento con tutti i nomi dei 209 caduti della guerra del ‘15–‘18 a 50 metri da quei tigli che si vorrebbe buttare giù per fare sì che la strada finalmente arrivasse a compimento”.