domenica, 19 Gennaio 2025
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Tracce di Iodio 131: la nube radioattiva è arrivata in Toscana

Le analisi svolte nei giorni scorsi da Arpat hanno rilevato trace di Iodio 131 nell'aria, a seguito della tragedia ambientale di Fukushima, in Giappone.

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In Toscana, le analisi svolte nei giorni scorsi da Arpat hanno rilevato trace di Iodio 131 nell’aria, a seguito della tragedia ambientale di Fukushima, in Giappone. Tra lunedì e martedì il livello si è innalzato rispetto al fine settimana, passando da 0,2 milliBecquerel per metro cubo, a 0,6 milliBecquerel di ieri.

NIENTE PAURA. Concentrazioni – assicurano però gli esperti in una nota – che “non destano nessuna preoccupazione, in quanto le dosi che ne derivano alla popolazione sono a livelli definiti non rilevanti da un punto di vista radiologico”. Anche la deposizione al suolo avvenuta a causa della pioggia tra domenica 27 e lunedì 28 contiene Iodio 131, a livelli 10mila volte inferiori a quelli misurati in Italia all’epoca di Chernobyl.

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IL MONITORAGGIO. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale è in allerta da sabato 12 marzo: sta svolgendo campionamenti a Firenze per quanto riguarda il fallout (ossia la cosiddetta “ricaduta radioattiva”) e misurazioni della radioattività in aria grazie a nove stazioni sparse su tutto il territorio della Toscana. I dati  sono aggiornati costantemente e si trovano anche online, sul sito dell’Arpat.

PROSSIMI GIORNI. Secondo le previsioni degli esperti, poiché i rilasci in Giappone sono continuati tutta la settimana scorsa, è possibile che nei prossimi giorni sia ancora rilevata la presenza di Iodio 131 in aria anche in Italia. Stando ai dati rilevati su tutto il territorio nazionale grazie al sistema di controllo delle agenzie ambientali, il valore massimo di Iodio 131 è stato registrato in Sardegna (1 mBq/m3).

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