Squilla il telefono e tutti corrono a rispondere. Ma non si tratta della telefonta tanto attesa, ma delle solite offerte commerciali o dei falsi annunci a premi. Per non parlare dei sondaggi. Nel 2008 in Toscana si è registrata una media di sei telefonate per utenza telefonica fissa. Sette milioni di contatti validi a fine di vendita che esercitano una pressione in grado di raggiungere la quasi totalità delle persone che dispongono di linea fissa e che si dichiara pentita dell’acquisto nel 44 % dei casi.
“Nonostante una delibera dell’Authority nazionale contro il telemarketing – ha dichiarato il consigliere del Corecom Vincenzo Caciulli – questa attività sembra permanere ed è in costante crescita. L’invito rivolto anche al legislatore è quello di prevedere controlli e sanzioni oltreché una legislazione mobile capace di regolare tutte le novità che si producono nella realtà quotidiana”.
Dal sondaggio emerge che il 96% degli intestatari di linea fissa ha ricevuto almeno una telefonata al mese, ben il 48% da 2 a 4 ed il 17% addirittura più di 10. Ad essere contattati sono in maggiore percentuale gli anziani e le donne in condizione non professionale. Un pubblico quindi per sua natura più debole nelle contrattazioni.
Molti intervistati si lamentano di aver acquistato beni con la promessa di poter disdire l’ordine facilmente, mentre hanno scoperto a loro spese che il recesso è complicato e costoso. Le proposte di vendita risultano sproporzionate per quanto riguarda i call-center dei gestori di telefonia: nei primi 9 mesi dell’anno ha già coinvolto la quasi totalità della popolazione toscana raggiungibile.
“Quella della marketing aggressivo – ha detto il direttore dell’istituto di ricerca Vincenzo Freni – è un’organizzazione di cui si fa fatica ad immaginare la complessità: seguono un copione con le varie risposte già classificate per carpire la fiducia di una persona e indurla all’acquisto di un prodotto assolutamente non preventivato”.
Sui 16mila acquisti più recenti, gli insoddisfatti o comunque non pienamente, ammontano a 7mila (44%). Le insoddisfazioni risultano accentuarsi nella fascia di popolazione over 55 ed in particolare presso gli over 65 (56%). È percepibile anche un livello inferiore di soddisfazione per l’acquisto tra le donne (che sono maggioritarie) rispetto agli uomini.
Ma nell’era della nuova tecnologia il telefono non basta più. Il 16% degli intervistati, ha già fatto esperienza di contatti a fini di vendita, o promozionali, sul cellulare. A livello Toscana questa pressione può essere valutata in circa 250mila contatti, reiterati più volte.