La banda aveva base a Incisa Valdarno, ma operava nelle provincie di Firenze, Arezzo e Massa Carrara. Per cinque anni hanno venduto aspirapolveri porta a porta in evasione d’imposta, per un totale di oltre un migliaio di elettrodomestici, moltissimi dei quali non sono stati fatturati. Il volume d’affari realizzato è stato stimato intorno ai cinque milioni di euro.
I venditori venivano assunti con offerte di lavoro riferite ad altre mansioni ed erano retribuiti a provvigione solo se riuscivano a raggiungere elevatissimi obiettivi di vendita. Dopo aver sfruttato le loro conoscenze, con vari pretesti venivano poi licenziati e le provvigioni già maturate non venivano corrisposte. L’organizzazione aveva messo in piedi anche un call center i cui dipendenti erano sottoposti a condizioni di lavoro massacranti e spesso umilianti.
La guardia di finanza di Firenze ha arrestato quattro uomini e una donna, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla frode fiscale. Altre 11 persone sono indagate. I finanzieri hanno poi sequestrato tre immobili del valore commerciale di 1,5 milioni di euro, a Incisa Valdarno, Reggello (Firenze) e Cavriglia (Arezzo) riconducibili all’organizzazione.