sabato, 27 Aprile 2024
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Ubaldo Bocci: “Al referendum votai sì”. E dice no alla tramvia

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Contro la tramvia, contro i Della Valle, all’attacco di Nardella. E al referendum del 4 dicembre 2016 ammette di aver votato “sì”. È un Ubaldo Bocci a tutto campo quello intervistato ieri sera su Italia 7, un intervento che inizia a scaldare la campagna elettorale del candidato sindaco per il centrodestra fiorentino.

Ubaldo Bocci: al referendum votai sì

“Al referendum del 4 dicembre 2016 ho votato sì”, racconta Bocci. Ma, ammonisce, quello dell’allora premier Matteo Renzi – promotore e principale sostenitore del referendum – fu un errore: “più di una volta ha detto di voler ripartire dal 40%. Una cosa assolutamente sbagliata perché in quel 40% degli elettori che hanno detto sì al referendum, un terzo, ne sono convinto, sono stati elettori del centrodestra”.

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Oggi Bocci è il candidato sindaco di una coalizione di forze che si schierarono in favore del “no”. “Sono i miei alleati – dice –, ma prima di loro come alleati io sono e continuo a essere un uomo libero”, a ribadire l’autonomia rispetto all’agone politico di quello che è, a tutti gli effetti, un candidato civico.

Bocci, la tramvia? È nata vecchia

“Bocciata” anche la tramvia: “un treno nel cuore di Firenze, che divide in due la città” l’aveva definita Ubaldo Bocci al termine della sua visita a Expomove, la fiera sulla mobilità elettrica e sostenibile in corso alla Fortezza da Basso. “Devo dire, con l’amarezza di un fiorentino che ama la propria città, che constatare di persona i livelli a cui è arrivato il connubio tra sviluppo tecnologico e sostenibilità ambientale e pensare al progetto della nostra tramvia, mette un po’ di tristezza”. Quello della tramvia fiorentina, secondo il candidato del centrodestra, è un progetto “che obiettivamente, alla prima corsa del primo convoglio, era già vecchio di 40 anni”.

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Ubaldo Bocci contro i Della Valle

E nel corso dell’intervista ha parlato anche di Fiorentina, attaccando la proprietà: “Se gli interessa tenere la società, si comportino da padroni della Fiorentina e non da un’altra cosa”, ha detto riferendosi ai Della Valle. “Se invece non gli interessa lo dicano”. Se poi dovessero arrivare cessioni di peso (“Chiesa o Milenkovic o qualcun altro”) alla fine della stagione, “piazza Savonarola l’abbiamo già vista una volta”, dice Bocci, rievocando le proteste, anche violente, della primavera 1990, quando la Fiorentina cedette Roberto Baggio alla Juventus.

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