venerdì, 13 Dicembre 2024
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Ultra corretto: il tifo a scuola

Ultra corretto, il tifo a scuola

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Un’iniziativa nata dal progetto omonimo, promosso nel corso dell’anno scolastico 2007/08 dal Comitato Uisp di Firenze – Area Giovani in collaborazione con Regione Toscana – Centro Documentazione della Legalità Democratica, Comitato Uisp Pistoia e Comitato Uisp Valdera, che ha visto coinvolte 6 istituti: Liceo Scientifico XXV Aprile, Istituto Tecnico Commerciale Geometri Enrico Fermi e Liceo Pedagogico Elsa Morante di Pontedera, Scuola media “Bernardo Pasquini” di Massa e Cozzile (PT), Istituto Tecnico per le attività sociali IPSS Elsa Morante e Istituto Tecnico per le attività sociali IPSS Ginori Conti di Firenze.

L’iniziativa “Ultra Corretto”, finanziato dal Centro Documentazione Legalità Democratica della Regione Toscana, è nata come una campagna dei giovani per i giovani per un tifo senza ‘errori’ ed ha coinvolto in questi mesi più di 250 studenti, chiamati a realizzare spot e mini-campagne promozionali.

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L’incontro è stato aperto dal saluto di Federico Gelli, vice presidente della Giunta regionale toscana, che ha ricordato “l’importanza di un progetto che lega educazione alla legalità e sport, affiancando questa iniziativa a quelle che vedono un impegno diretto nei terreni confiscati alla mafia” e da Filippo Fossati, presidente nazionale Uisp. “Lo sport – ha spiegato Fossati – Ha un grande vantaggio, non subisce la legalità, ma la crea: quando il gioco diventa sport, infatti, c’è bisogno di regole che tutti devono rispettare. I ragazzi coinvolti nel progetto hanno dimostrato grande inventiva e creatività, riuscendo ad affermare legalità e fair play come possibilità positiva e non come vincolo”.

Interventi che sono stati seguiti da quello di Francesco Tagliente, questore di Firenze: “E’ fondamentale – ha ammesso – portare avanti un progetto di educazione alla legalità attraverso il tifo e è quello che a Firenze stiamo facendo, coinvolgendo anche i rappresentanti dei gruppi ultras ai tavoli istituzionali. I risultati sono stati ottimi, come abbiamo visto sia nelle trasferte europee dei tifosi della Fiorentina, che nell’ultima partita interna con i Glasgow Rangers. Da questo punto di vista i supporter di Fiorentina e Empoli meritano un plauso. Dal punto di vista dell’ordine pubblico, abbiamo risolto due grandi problemi a livello nazionale, che erano quelli dell’adeguamento dell’impianto e della distribuzione dei biglietti, aspetti che finivano per trasformare le Forze dell’ordine in una barriera fra tifosi. Dobbiamo ancora lavorare su altri aspetti, come l’educazione alla legalità, e iniziative come quella odierna che coinvolgono tanti giovani hanno un valore eccezionale, e la sensibilizzazione dei tesserati che, con le loro dichiarazioni, rischiano di fomentare tensioni. Sono dell’idea che i tifosi siano un valore positivo e da questi bisogna distinguere i teppisti, che niente hanno a che fare con lo sport. Massimo rispetto per i primi e rigore estremo, invece, per i secondi”.

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Linea non condivisa a pieno da Carlo Balestri, responsabile del Progetto Ultrà e responsabile Area internazionale Uisp: “Troppo spesso si è lavorato sull’emergenza e attraverso leggi speciali, quattro negli ultimi anni, che hanno avuto il merito di ridurre i tifosi allo stadio, in media siamo passati da 30mila a 20 mila, facendo sentire che va a vedere una partita come un potenziale delinquente. Dobbiamo puntare di più su cultura dell’accoglienza e inclusione, ritrovando i valori e la passione che si legano allo sport”. Sul tema del razzismo e dell’inclusione è intervenuta anche Audrey Alloh, atleta azzurra dell’Atletica Firenze Marathon e testimonial di ‘Black Italians’.

Il progetto intende valorizzare e difendere la cultura popolare e sociale del tifo, con la volontà di affermare la cultura dello sport e la parte positiva della passione sportiva, fatta di valori e voglia di stare insieme, negando invece quello che molte volte appare sulle televisioni e sui giornali: il tifo violento, il tifo razzista. Nelle scuole interessate si è così svolto un confronto ed un lavoro educativo con insegnanti e operatori Uisp, teso a promuovere quegli atteggiamenti e quelle idee positive che anticipano tutti i comportamenti che possono poi portare a negare quelli che sono i valori dello sport, come violenza e intolleranza.

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