Il Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della qualità dell’aria (PRRM), approvato oggi dalla Giunta regionale, aggiunge oltre 24 milioni di euro agli 83 circa che già sono stati stanziati dalla Regione (soprattutto nel settore dei trasporti e delle energie rinnovabili) per limitare l’inquinamento atmosferico.
Il PRRM traccia le linee che la Regione seguirà (e chiederà agli enti locali di seguire) nel triennio tra il 2008 e il 2010 per combattere le polveri sottili Pm10 e gli altri fattori inquinanti (ossidi di azoto, zolfo, carbonio, ammoniaca, ecc).
Il PRRM prevede norme soprattutto nei settori della mobilità, per il riscaldamento e per le attività produttive.
Strumenti operativi per l’attuazione del PRRM saranno piani-stralcio, incentivi e altre forme di agevolazione fiscale, reti di controllo sugli inquinanti ed accordi strategici con enti locali e altri soggetti (come quello già firmato con 30 Comuni toscani, che prevede 18 milioni di euro nel periodo 2007-2010 per rendere più fluida la mobilità, realizzare piste ciclabili, organizzare le domeniche ecologiche, far sostituire le vecchie caldaie con altre più efficienti, incentivazione all’acquisto di veicoli a basse emissioni, informare e sensibilizzare i cittadini).
Tra i provvedimenti più significativi previsti dal PRRM ci sono:
– incentivi ai privati per cambiare le vecchie auto con altre meno inquinanti (gpl e metano);
– obbligo di filtri antiparticolato da installare sul mezzi di trasporto pubblico;
– proposta di limitare la velocità nei tratti autostradali vicini ai centri urbani;
– una maggiore diffusione di distributori di gas metano e gpl per auto;
– riduzione del bollo auto per i veicoli a gpl o metano;
– incentivi per la sostituzione di vecchie caldaie con altre con minori emissioni;
– installazione di prese elettriche per le navi nei porti, in modo da evitare che tengano accesi i motori per produrre energia;
– elaborazione di norme per l’uso di combustibili vegetali, oli e combustibili liquidi;
– approvazione legge quadro sulla qualità dell’aria;
– redazione dei piani-stralcio attuativi.
Con i piani-stralcio verranno inoltre definiti limiti per le emissioni degli impianti industriali, miglioramenti tecnologici per limitare l’inquinamento delle centrali geotermiche e la conversione a metano delle centrali elettriche di Piombino e Livorno.
Va inoltre sottolineata la scelta di realizzare una rete di rilevamento della micropolveri Pm2,5 e di altri inquinanti come NO2 (biossido di azoto), NOX (ossido di azoto), CO (ossido di carbonio), C6H6 (benzene) e SO2 (biossido di zolfo).
Un maggiore controllo sarà garantito anche dall’ottimizzazione della rete delle centraline di controllo dell’aria già esistenti, dall’aggiornamento dell’Inventario delle sorgenti di emissione (Irse) ogni due anni per quanto riguarda il monitoraggio degli inquinanti e ogni anno per i gas serra, dal potenziamento del Centro dati sulla qualità dell’aria e dell’Osservatorio sul Protocollo di Kyoto, ma anche dalla nascita di un Centro di modellistica per l’inquinamento atmosferico, che metterà in relazione sorgenti di inquinamento e moti meteorologici per aiutare a fare le giuste scelte operative.