mercoledì, 11 Dicembre 2024
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Una bacheca a Palazzo Vecchio

Nasce oggi in Palazzo Vecchio la "bacheca del cittadino": uno spazio nel cortile dell’Anagrafe dove i cittadini potranno lasciare suggerimenti, richieste o giudizi che poi saranno valutati e smistati dall’ufficio di presidenza del consiglio comunale. Giani: "Un nuovo strumento per dialogare anche con chi non usa l'informatica".

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A Palazzo Vecchio arriva la “bacheca del cittadino”. “Credo che si tratti di un positivo strumento per il consiglio e l’amministrazione  – spiega il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, ideatore dell’iniziativa – non sarà tanto un ‘ufficio reclami’ anche se naturalmente ci saranno anche le proteste, ma un modo per dialogare e per rendere un servizio utile. E’ vero che questa è l’era della tecnologia e dell’informatica ma sono ancora tanti i cittadini, che per ora costituiscono la maggioranza e sono soprattutto anziani, a non utilizzare internet e magari a non avere neppure il computer: abbiamo voluto pensare anche a loro. E qui basta scrivere, sfilare il vetro della bacheca e lasciare il messaggio”.

Tutte le sere i messaggi saranno raccolti e Giani il giorno dopo li esaminerà. “Ci sono molte materie che non sono di stretta competenza del consiglio comunale o della giunta – spiega il presidente – e quindi credo sia utile svolgere anche una funzione di filtro, indirizzando le segnalazioni verso altri soggetti; come il difensore civico, ad esempio per le questioni che riguardano la sanità, o le società partecipate, che gestiscono i servizi al cittadino”. Eugenio Giani sarà anche a disposizione per colloqui diretti ogni venerdì dalle 10 alle 12, nel suo ufficio di Palazzo Vecchio: per prendere un appuntamento basterà telefonare (055.2768520) o inviare una mail all’indirizzo [email protected].

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L’iniziativa, che è stata concordata con il sindaco Matteo Renzi, vuole “avvicinare il consiglio comunale al cittadino – spiega Giani – secondo anche quanto recita lo statuto che sia all’articolo 21 e che all’articolo 81 invita il Comune a diffondere gli atti del consiglio con le opportune e idonee misure. E l’esempio è un po’ quello dei paesi anglosassoni dove ci sono spazi appositi dove i cittadini possono dire la loro”.

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