Il protocollo d’intesa, che porterà alla costruzione della clinica in circa 2 anni, era stato firmato un paio di giorni fa. Quaranta i posti letto previsti, con la possibilità di ospitare anche le famiglie dei piccoli degenti.
La nuova clinica è pensata come una struttura chirurgica d’eccellenza, con sale operatorie e dotazioni specialistiche per interventi di chirurgia su bambini e adolescenti fino a 14 anni, esclusa soltanto la fascia di neonatologia da 0 a 1 anno di età.
Regione Toscana e Conferenza Episcopale Toscana contribuiscono ciascuna con 1 milione e mezzo di euro, per un progetto che, complessivamente, costerà 5 milioni di euro. La Regione Toscana inoltre attraverso il servizio sanitario regionale e l’azienda ospedaliera Meyer si impegna inoltre ad attivare un programma di formazione professionale per il personale medico e paramedico che opererà nella struttura. La Fondazione Giovanni Paolo II, che già opera nei territori palestinesi con azioni di cooperazione internazionale, si occuperà di coordinare gli interventi e reperire ulteriori risorse e disponibilità.
Una scelta “coerente con tutta l’azione della Regione Toscana in Palestina e in Medioriente – ha sottolineato l’assessore Toschi – . Un’azione di riconciliazione che parte dai bambini, le persone più ferite in questo contesto. Da Gaza a Nablus, da Gerico a Gerusalemme est e in tutta l’area, l’ospedale dedicato a Benedetto XVI segna una nuova cultura che mira a superare i conflitti e ricomporre la società”.