La prima a sentirsi male sarebbe stata la bimba, questa mattina intorno alle 7, poi la madre. A questo punto il padre ha dato l’allarme al 118 che ha portato la famiglia in ambulanza al pronto soccorso di Grosseto.
Dopo i primi accertamenti, tutti e tre sono stati sottoposti ad una seduta in camera iperbarica e trattenuti in osservazione (il padre in pronto soccorso, madre e figlia in pediatria). Non sono in pericolo di vita, ma già a partire dalla giornata di oggi saranno nuovamente sottoposti ad altri trattamenti in camera iperbarica.
“Il monossido di carbonio è un gas letale se respirato in alte concentrazioni, per diverse ore – spiega il responsabile della Medicina iperbarica dell’ospedale di Grosseto, Marco Brauzzi -. E’ necessario essere prudenti ed adottare alcune norme comportamentali utili a prevenire il rischio di intossicazione”.
Non solo aprire le finestre e ricambiare l’aria nelle stanze, ma avere prese d’aria nei locali che ospitano gli apparecchi per il riscaldamento, verificare il corretto funzionamento di caldaie, camini e canne fumarie; non usare stufe di qualsiasi tipo in stanze non adeguatamente areate e soprattutto non usare bracieri o scaldini a legna all’interno delle abitazioni.
“E ai primi sintomi, come mal di testa, vertigini, battito cardiaco irregolare, nausea e vomito, disturbi della vista, in presenza di condizioni di rischio – aggiunge Brauzzi – aprire porte e finestre, spegnere tutti gli apparecchi a combustione e chiamare il 118″.