Lo sportello P.A.R.I, sarà attivato nella sede di Confcooperative Toscana, in via Vasco de Gama 25 a Firenze, entro il mese di marzo 2009 e fornirà informazioni sulle possibilità offerte dalla normativa in materia di pari opportunità, conciliazione vita-lavoro e imprenditoria al femminile, oltre che sui possibili finanziamenti attivabili per forme di flessibilità che aiutino a conciliare lavoro e famiglia. Il progetto, il primo di questo tipo attivato da Confcooperative sul territorio nazionale, sarà avviato in forma sperimentale per un anno, inizialmente a livello regionale, e successivamente sarà esteso al livello provinciale e interprovinciale dell’associazione, con una presenza capillare sul territorio.
“Il progetto – spiega Elisa Sarri, coordinatrice Commissione dirigenti cooperatrici Confcooperative Toscana – nasce con la volontà di aiutare a conciliare i tempi di vita e di lavoro, soprattutto per le donne, valorizzando l’occupazione al femminile come risorsa di sviluppo e crescita delle imprese. Ci siamo resi conto, infatti, che molti, sia uomini che donne, rinunciavano a parte della propria vita familiare perché non conoscevano le possibilità o i finanziamenti, per esempio a sostegno della maternità/paternità, delle politiche per le pari opportunità o per l’imprenditoria al femminile. Lo sportello fornirà informazioni sulle opportunità che esistono, per promuovere formule alternative o buone pratiche, già attive a livello nazionale, che aiutino a migliorare la qualità della vita e con questa anche la produttività”.
“Sono sorpreso molto positivamente – ha ammesso Gianfranco Tilli, presidente Confcooperative Toscana – dallo spirito imprenditoriale che anima le nostre cooperatrici, disponibili a impegnarsi a fondo anche per gli altri, con un’iniziativa come quella della “Conciliazione vita-lavoro”. Nel nostro mondo, le donne sono una risorsa molto importante e in forte crescita, anche a livello dirigenziale, e con questo progetto ci poniamo l’obiettivo di divenire un ausilio importante per coniugare professione e famiglia, per aumentare ulteriormente questa presenza”.
“La crisi che sta colpendo il nostro paese – ricorda Giovanna Zago, coordinatrice nazionale Commissione dirigenti cooperatrici Confcooperative – ci pone di fronte a una sfida molto alta: rivedere l’economia e il nostro modo di essere. Anche in quest’ottica, uno sportello di conciliazione vita-lavoro può rivelarsi un sostegno importante, soprattutto per le donne, che molto più spesso sono chiamate a conciliare esigenze professionali e famiglia. Nella realtà delle cooperative di Confcooperative, le donne sono circa il 60% delle occupate, soprattutto nei settori della sanità, sociale, cultura e sport. Un dato forte che ci porta a raggiungere con un anno di anticipo gli obiettivi previsti da Lisbona 2000”.